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Mafia: a Palermo 'Chi semina racconta', donne e giovani a scuola di legalità

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Palermo, 29 apr. (AdnKronos) - Dieci giovani donne fra i 18 e i 35 anni che, in un bene confiscato alla mafia e intitolato al piccolo Giuseppe di Matteo, ucciso da Cosa Nostra, vengono formate per organizzare e gestire attività di agricoltura sociale che coinvolgano i giovani siciliani in un percorso di legalità e incentivazione all'occupazione. E' questo l'obiettivo del progetto "Chi semina racconta", finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e oggetto di un seminario che si è tenuto questa mattina presso la sede di Libera Palermo di piazza Castelnuovo, dal titolo "Chi Semina Racconta: il punto sul progetto e i prossimi passi". Realizzato dalla cooperativa sociale Placido Rizzotto (capofila), da Libera Palermo, da Orizzonte Donna onlus e dalla Rete delle fattorie sociali Sicilia, con la collaborazione di alcuni partner esterni (Cnca, l'Ufficio di servizio sociale per i minorenni del ministero della Giustizia e l‘associazione Famiglie persone down), il progetto, partito lo scorso settembre, ha una durata di 18 mesi e prevede, in una prima fase, la formazione di giovani donne disoccupate e, nella seconda, attività didattico-educative per 300 minori ospitati in comunità alloggio o autori di reati e giovani affetti da sindrome di Down.

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