Cerca
Cerca
+

Sicurezza: no al pizzo, imprenditore palermitano testimonial 'Legalità mi piace'

  • a
  • a
  • a

Palermo, 21 nov. (AdnKronos) - "Mettiti a posto e cercati un amico, sai come funzionano queste cose". E' così che, più di due anni fa, l'imprenditore palermitano Antonio Cottone, titolare con i suoi fratelli Marcello e Roberto della pizzeria La Braciera e presidente di Ape Confcommercio Palermo, si è sentito chiedere il 'pizzo'. Una richiesta arrivata durante una sera come le altre in pizzeria, da parte di quelli che sembravano due normali clienti. Cottone ha raccontato la sua storia oggi, a Roma, alla presenza del ministro dell'Interno Marco Minniti, durante la giornata nazionale 'Legalità, mi piace!' organizzata da Confcommercio per analizzare e denunciare le conseguenze dei fenomeni criminali sull'economia reale e sulle imprese. "Erano le otto di sera del 13 gennaio 2015 - ha raccontato Cottone, testimonial di 'Legalità, mi piace!' - Sono entrati in due per prendere una pizza da portare via. Hanno chiamato mio fratello e poi si sono avviati verso l'esterno del locale. Venivamo dall'estate a Villa Lampedusa e il riconoscimento del Gambero Rosso ci aveva messo in evidenza, tutto questo ha fatto sì che il nostro locale arrivasse anche all'attenzione dei mafiosi. Hanno detto parole già sentite in tv o lette sui giornali: 'Mettiti a posto e cercati un amico, sai come funzionano queste cose…'. Mio fratello, che aveva intuito, li ha fatti mettere a favore di telecamere e ha risposto loro: 'Nel 2015, tu mi stai dicendo che vieni mensilmente per chiedermi il pizzo?'. 'Bravo, l'hai capito' hanno risposto i due che avevano la macchina parcheggiata a una ventina di metri dal ristorante".

Dai blog