Mafia: pm Di Matteo, Riina non sapeva di essere intercettato in carcere
Palermo, 11 gen. (AdnKronos) - Il boss mafioso Totò Riina, morto lo scorso novembre, "non era consapevole di essere intercettato nello spazio esterno del carcere" in cui era detenuto. "Se fosse stato consapevole o avesse avuto un sospetto serio, non avrebbe parlato così a lungo e approfonditamente di quasi tutti gli omicidi di cui si è reso protagonista e non si sarebbe vantato, con profili di autoesaltazione che stridono con la purezza del racconto delle stragi e di omicidi eccellenti. Inoltre, non avrebbe parlato tante volte dei suoi congiunti, della moglie e dei figli". Lo ha detto il pm antimafia Nino Di Matteo, proseguendo la sua requisitoria nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia, in corso all'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Una replica a distanza a chi sostiene da tempo che il capomafia di Corleone "sapeva di essere intercettato in carcere". Le intercettazioni a cui fa riferimento il pm della Dna sono quelle del 2013 tra Totò Riina e il codetenuto Alberto Lorusso, che sembrava il depositario degli sfoghi e dei propositi di morte del boss. In quelle lunghe ore di conversazioni, tutte registrate dalle cimici del carcere, Riina aveva parlato degli anni Ottanta e inizio Novanta, e del suo odio contro i magistrati, da Rocco Chinnici a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino allo stesso Nino Di Matteo e gli altri pm antimafia. E quasi si lamentava, Riina, che gli italiani non condividessero i suoi propositi di morte: "Mi viene una rabbia a me... ma perché questa popolazione non vuole ammazzare a nessun magistrato?", diceva a Lorusso. "Se avesse saputo di essere intercettato - prosegue il pm Di Matteo - Riina non avrebbe parlato così approfonditamente di suo nipote Giovanni Grizzafi e delle aspettative che nutriva rispetto alla prossima scarcerazione di Grizzafi che gli avrebbe permesso di tessere le fila di tante situazioni. Se avesse avuto un serio sospetto di essere intercettato nello spazio esterno non avrebbe mai parlato di beni patrimoniali riconducibili alla sua famiglia. In alcuni momenti delle conversazioni con Lorusso parla di beni che ha nella disponibilità di cui nessuno aveva sospettato".