Shoah: in Consiglio regionale veneto Romanin Jacur ricostruisce percorso antiebraismo (5)
(AdnKronos) - (Adnkronos) - “Quanto alle leggi razziali italiane – ha ricordato l'ingegnere Jacur – o meglio i Regi Decreti Legislativi, furono ben quattordici, tra i quali il divieto di accesso di insegnanti e alunni di razza ebraica alle scuole di ogni ordine e grado; l'espulsione degli ebrei stranieri; la revoca della cittadinanza agli ebrei; il divieto di matrimoni misti; l'obbligo di denuncia di appartenenza alla razza ebraica nei registri di stato civile e nei certificati; il divieto di essere proprietario di aziende o di terreni di valore superiore a un dato importo; la revoca della patria potestà su figli non ebrei; il divieto alle Pubbliche Amministrazioni di assumere dipendenti ebrei; il congedo dal Regio Esercito di ufficiali, sottoufficiali, graduati e militari ebrei; il divieto agli ebrei di esercitare la professione di notaio e giornalista e, verso i non ebrei, di medico, avvocato, commercialista..; il divieto di svolgere attività nel settore dello spettacolo e dell'arte”. “La Shoah – ha concluso David Romanin Jacur – è caratterizzata principalmente da due elementi: l'applicazione maniacale di una vera e propria industrializzazione dello sterminio e il fatto che tutti sapevano quanto stava avvenendo, dai militari ai civili, e nessuno mosse un dito per fermare questo eccidio di massa. Ma voglio concludere guardando al futuro con positività: il 2018 è l'ottantesimo anniversario delle leggi razziali e in ebraico le due lettere che identificano il numero 18, la khet e la yod, significano la parola ‘vita', che è il segno della speranza…”.