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Mafia: Fiammetta Borsellino, la mia famiglia si sente tradita dallo Stato (3)

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(AdnKronos) - (Adnkronos) - Da parte sua Fiammetta Borsellino ha sottolineato: “Mi piace innanzitutto ricordare un uomo e un padre meraviglioso, sempre presente, arguto, Paolo Borsellino, di cui voglio conservare un ricordo intimo e riservato. Ma voglio rammentare anche il giudice Paolo, proprio attraverso le parole che egli ha dedicato ai giovani – forse le frasi più belle e ricche di significati perché lui amava i ragazzi – che oggi devono costituire un monito per ciascuno di noi. La lotta alla mafia prima di tutto è un movimento morale e culturale che deve abituare tutti a sentire il profumo della libertà, in opposizione al puzzo, al marciume delle infiltrazioni mafiose". "Mafia e politica rappresentano due poteri che agiscono per il controllo dello stesso territorio e, pertanto, o si fanno la guerra oppure scendono a compromessi. I libri, non le pistole servono per combattere la mafia, non dobbiamo ricorrere alle conoscenze giuste ma possedere la giusta conoscenza che solo la scuola ci può dare. Siamo invitati a fornire esempi concreti e a porre in essere azioni visibili per realizzare e onorare gli ideali perseguiti da mio padre, promuovendo la legalità, i principi di buona amministrazione e di non complicità con le organizzazioni malavitose. Ogni sera, prima di andare a letto, siamo chiamati a fare un onesto esame di coscienza se ci siamo meritati o meno lo stipendio…”, ha sottolineato. “Dobbiamo liberarci delle catene dell'omertà – ha proseguito la figlia del giudice Borsellino – perché lo Stato non è un nemico da evitare. I mafiosi si nascondono non solo nelle organizzazioni criminali ma anche nelle Istituzioni democratiche, e mi riferisco ai numerosi collusi. La morte di mio padre ha innescato indubbiamente un processo di rivoluzione culturale e morale, soprattutto nelle giovani generazioni, che Paolo Borsellino ha sempre sostenuto essere l'unico mezzo per contrastare il diffondersi della cultura mafiosa, ma non dobbiamo abbandonarci a reazioni solo istintive ed emotive, ma assumere un atteggiamento critico per non abbassare mai la guardia su determinate tematiche come la lotta alla criminalità organizzata”.

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