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Caltanissetta: corruzione, truffa e peculato, bufera al tribunale (2)

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Palermo, 7 mar. (AdnKronos) - In particolare, i dipendenti dell'Istituto si sarebbero fatti consegnare denaro contante dai debitori delle procedure, inducendoli in errore sulla spettanza delle somme riscosse. In alcune circostanze, avrebbero suggerito loro alcuni stratagemmi (incluso l'utilizzo di prestanome compiacenti) per tornare in possesso dei beni pignorati, "arrivando a gestire personalmente, a fronte della corresponsione o comunque della promessa di utilità di vario genere, la loro partecipazione alle aste telematiche" spiegano Guardia di finanza e carabinieri. Le indagini svolte hanno permesso di appurare, da un lato, che i dipendenti dell'Istituto consentivano ad alcuni degli acquirenti (ed in particolare a coloro che sapevano essere prestanome dei debitori esecutati) di procedere con ritardo (anziché nelle 48 ore dal termine dell'asta) al pagamento del prezzo dei beni aggiudicati, e, dall'altro, che i libretti intestati alle procedure esecutive, dove confluivano le somme provento delle vendite, venivano aperti con estremo ritardo (anche di cinque/sei mesi).

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