Sgarbi fa pace con Musumeci: "Mi vuole suo consulente"
Palermo, 30 mar. (AdnKronos) - Pace fatta tra Vittorio Sgarbi e il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Dopo le numerose critiche e gli insulti riservati appena due giorni fa dal critico d'arte al Governatore, che aveva definito "dipendente del M5S" affermando di avere "chiuso ogni rapporto umano e politico con Musumeci", oggi Vittorio Sgarbi, assessore dimissionario ai Beni culturali, ci ripensa, e nel giorno del venerdì santo, annuncia di avere fatto marcia indietro. "Mi rimangio tutto - confessa all'Adnkronos - ho sentito Musumeci che mi ha chiamato al telefono e abbiamo fatto pace". Tutto dimenticato, quindi? Così sembra, dal momento in cui Sgarbi ha annunciato che Musumeci gli ha chiesto di volerlo come consulente ai Beni culturali nel suo Governo. A fare il primo passo è stato Sgarbi, a dire il vero, che ha inviato a Musumeci, sul cellulare, l'articolo pubblicato sul Corriere della Sera sulla mostra della Scuola di Palermo. "E lui - racconta ora Sgarbi - mi ha risposto: 'Grande', perché gli era piaciuto. Ma io gli ho replicato: 'Resti un uomo senza parola. Hai tradito il nostro accordo'. A quel punto si vede che è sbottato e ha chiamato dicendo: 'Ma come, continui a insultarmi? Io ti ho sempre difeso, non ho fatto niente. Non ho voluto neanche che facessero la mozione di censura. Io non ti ho fatto niente". "L'equivoco - dice ancora Sgarbi - è nato perché dopo la sua telefonata allarmata, io gli ho passato Berlusconi al cellulare per salutarlo e poi lui è sparito". "Da un lato, ha mostrato una certa correttezza personale rispetto ai miei sfoghi. Rispetto alla vicenda dell'assessore non abbiamo più parlato - racconta ancora Sgarbi - E lui ieri mi ha detto: 'Dimmi cosa vuoi fare? Il consulente?'. Io sono andato in giunta per quattro volte. Ma è stato tempo inutile. Lui mi ha poi detto che non ha nulla contro di me e che mi sempre stimato e che è un mio amico e che non mi ha mai aggredito".