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Diabete, un paziente su due vive in città

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Rimini, 16 mag. (AdnKronos Salute) - Il diabete urbano è ormai un'epidemia che affligge le città, anche italiane. Sotto accusa le cattive abitudini alimentari e la sedentarietà, comportamenti scorretti tipici di chi vive in città, come emerge da un'indagine condotta a Roma. In Italia, secondo l'Istat, le persone con diabete sono 3,27 milioni, di cui il 52% risiede nelle 14 Città metropolitane. "Il problema del diabete urbano - afferma il professor Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia, dal Congresso nazionale in corso a Rimini - è un problema globale. L'International Diabetes Federation (Idf) prevede che nel 2045 i tre quarti della popolazione diabetica vivranno nelle metropoli o in città. Inoltre, si sta assistendo a un incremento dell'obesità fra gli abitanti delle aree urbane rispetto a quanti vivono in ambienti rurali. Per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini, la Sid ha aderito al progetto 'Cities Changing Diabetes' allo scopo di promuovere stili di vita virtuosi". "Prendendo come modello Roma, l'area metropolitana più popolosa d'Italia e la quarta di Europa - spiega Antonio Nicolucci, direttore Coresearch - Center for outcomes research and clinical epidemiology, a commento dei dati del Barometer Report 2018 - dall'analisi congiunta di dati Istat e di rapporti epidemiologici esistenti è stato possibile costruire una mappa del diabete e dei fattori di rischio nella città italiana e nell'area metropolitana. La prevalenza di diabete negli otto distretti dell'area metropolitana è stata messa in relazione con indicatori degli stili di vita e di stato socio-economico". All'interno dell'area metropolitana di Roma, la prevalenza di diabete varia fra il 5,9% e il 7,3% nei vari distretti sanitari. Ebbene, nelle aree a più alta prevalenza di diabete è risultata più alta la percentuale di cittadini che si muovono con mezzi privati (62%), mentre è inferiore la quota di quanti si muovono a piedi o in bicicletta (12%). Viceversa, nei distretti dove si riscontra una minor percentuale di diabetici, oltre il 20% delle persone si muove a piedi o in bicicletta e il 52% utilizza un trasporto privato (automobile o motorino). Dalla ricerca emerge inoltre che, "in condizioni di vulnerabilità socio-culturale - prosegue Nicolucci - il diabete non solo è più frequente, ma insorge anche più precocemente. L'analisi effettuata su Roma rappresenta a tutti gli effetti un nuovo modo di considerare una patologia cronica quale è il diabete come una rete di complesse interazioni fra caratteristiche individuali, socio-culturali e ambientali, e per questo - conclude - il modello sarà ora esportato alle altre aree metropolitane italiane".

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