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Migranti: associazioni, hotspot? Palermo città accoglienza no a campi concentramento

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Palermo, 22 mag. (AdnKronos) - Arriva anche da un gruppo di associazioni della società civile di Palermo, riunite oggi al Centro Pio La Torre, il 'no' alla realizzazione di un hotspot allo Zen. Nel documento - firmato dal Centro Pio La Torre, Laboratorio Zen Insieme, Arci Donne di Benin City, Cgil Palermo, Cisl Sicilia, Uil Sicilia, Emmaus, Fondazione Falcone, Run Palermo, Udu Palermo, Associazione Lievito - si sottolinea il no all'hotspot "in generale" e no all'hotspot allo Zen "per non aumentare la condizione di ghettizzazione di un territorio già ampiamente vessato". Le periferie di Palermo, si legge, "vanno risanate a partire dai bisogni delle persone che le abitano, rilanciandone lo sviluppo locale e favorendo l'inclusione sociale. Ad oggi lo Zen continua a vivere una situazione di forte deprivazione che lo rende ancora un territorio fertile per la criminalità organizzata, nonostante gli sforzi degli abitanti e degli attori sociali impegnati da anni per il riscatto di quel territorio. Gli italiani e i siciliani - conclude il documento - conoscono bene il funzionamento e l'impatto sulle comunità di un hotspot: un luogo di privazione delle libertà, di negazione dei diritti e di clandestinizzazione di categorie sempre più ampie di migranti, spesso private della possibilità di far domanda di protezione. Palermo deve rimanere la città dell'accoglienza e dell'inclusione, non dei nuovi campi di concentramento per i migranti!".

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