Ragusa: Polizia sgomina la banda delle 'spaccate'
Palermo, 31 ott. (AdnKronos) - Utilizzavano auto rubate, vecchie ma soprattutto robuste, per poi usarle come 'ariete' per spaccare delle vetrine di negozi e altri esercizi commerciali. Da qui il nome della banda delle 'spaccate', sgominata all'alba di oggi dalla Polizia di Stato di Ragusa che ha arrestato cinque persone, che si aggiungono alle altre otto finite in manette nei mesi scorsi. L'allarme era scattato sin dai primi giorni del 2018, quando gli Uffici della Polizia di Stato avevano iniziato a registrare numerosi fatti reato commessi, con il cosiddetto metodo della “spaccata”, in territorio di Vittoria e Comiso. La banda successivamente "si era spostata su tutti gli altri comuni della provincia iblea senza risparmiare alcun comune". Gli autori dei reati avevano messo in atto un sistema rapido e particolarmente invasivo per commettere furti ai danni di esercizi commerciali ed in alcune occasioni abitazioni private. Le immagini dei sistemi di video sorveglianza hanno permesso di appurare che gli arrestati, "dapprima rubavano un'autovettura di vecchia fattura così da assicurarsi un veicolo robusto rispetto a quelli di nuova generazione e poi, individuati preliminarmente gli obiettivi, utilizzavano le auto come “ariete” - raccontano gli investigatori - Non curanti dei danni che arrecavano agli esercizi commerciali (anche 20.000 euro), gli autori del reato, distruggevano gli infissi e/o le saracinesche; entrati all'interno facevano razzia di tutto ciò che aveva valore e facilmente asportabile. Spesso si accontentavano delle monete contenute nelle casse". Insomma, facevano danni per migliaia di euro per portare via 300 euro di monetine o ancora meno. È vero anche che la banda ha consumato furti ingenti del valore di oltre 40.000 euro ai danni di una gioielleria di Pozzallo, senza contare i danni alla struttura. Inizialmente la banda di vittoriesi operava nel territorio ipparino, poi ha iniziato a spostarsi su Comiso ed altri comuni a seguito degli arresti e dei controlli disposti dal Questore di Ragusa. Gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti e pasticcerie rientravano tra gli obiettivi dei criminali. Tutti gli Uffici investigativi della Polizia di Stato hanno sin da subito concentrato le attività d'indagine sul gruppo che stava creando un particolare allarme sociale creando danni enormi alle attività commerciali. Gli investigatori hanno creato terra bruciata attorno a loro così da scoraggiarli dal proseguire le loro attività ma questi si spostavano in altri comuni anche fuori provincia.