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Migranti: Finco (Lega), 'altro che 'strage di Stato', con Salvini vittime calate dell'89 p.c.'

AdnKronos
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Venezia, 5 feb. (AdnKronos) - “La risposta migliore a questo parroco è elencare i numeri relativi all'immigrazione: siamo passati da 119.369 sbarchi del 2017 ai 23.009 del 2018, con un calo dell'81% circa. Quando don Marco Beldin, parroco della frazione vicentina di di Ospedaletto, parla nel bollettino settimanale indirizzato ai suoi fedeli di ‘strage di Stato', vorrei capire a quale strage si riferisce, visto che il numero delle vittime in mare è calato dell'89 per cento rispetto agli anni scorsi'. Così Nicola Finco, presidente del gruppo consiliare della Lega in Consiglio regionale del Veneto, risponde all'attacco al governo e al ministro Matteo Salvini pubblicato sul bollettino parrocchiale di Ospedaletto (Vicenza) da don Marco Bedin che ha criticato duramente la politica di chiusura dei porti. “Mi chiedo dove fosse don Marco quando il numero dei morti era nettamente più alto – continua il capogruppo leghista a Palazzo Ferro Fini - Senza considerare poi che grazie all'operato del ministro Salvini abbiamo ridotto il business dell'immigrazione clandestina, tagliando anche quello dell'accoglienza che ha prodotto inchieste che hanno coinvolto prefetti e cooperative al limite della legalità, risparmiando così mezzo miliardo di soldi dei contribuenti italiani che sono state prontamente reinvestiti sul versante della sicurezza. L'operato del ministro Salvini, che ha portato all'arresto di 118 scafisti negli ultimi sei mesi, è la migliore testimonianza della nostra attenzione alla dignità e al valore della vita di tutti gli esseri umani, compresa quella dei disperati che approdano sulle nostre coste”. Il capogruppo Finco poi ha commentato anche il riferimento del parroco a “una triste riedizione di un ventennio fascista che ci siamo illusi potesse durare solo 20 anni”, come si legge bollettino parrocchiale: “Don Marco cita i 16,5 milioni di italiani che hanno votato questo governo e anche i 34,2 milioni di italiani, di cui lui fa parte, che invece hanno scelto diversamente. Parla di riedizione del ventennio fascista, ma non accetta che a guidare il Paese siano forze democraticamente elette. Ha quindi un po' di confusione tra cosa sia la democrazia e cosa il fascismo. Chiedo al vescovo di intervenire: un'ingerenza politica simile da parte di un parroco non è minimamente ammissibile. Rispetto il ruolo dei parroci, ma non facciano politica, altrimenti dovrebbero cambiare mestiere”.

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