Migranti: caso Aquarius, nuovo scontro tra giudici dopo vicenda Open Arms
Palermo, 10 feb. (AdnKronos) - Lo scontro tra la Procura di Catania e i giudici del Tribunale del Riesame sul caso Aquarius segue di dieci mesi quello di un'altra nave ong, la spagnola Opena Arms, al centro di numerose polemiche. La nave della Ong spagnola fu sequestrata nella primavera scorsa dalla Procura distrettuale di Catania che ipotizzava il reato di associazione per delinquere. Il provvedimento fu confermato dal Gip che escluse però l'associazione criminale e trasmise gli atti a Ragusa competente per il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il gip ragusano rigettò, però, la richiesta di sequestro della Procura. Decisione poi condivisa dal Tribunale del riesame di Catania. Per il procuratore di Ragusa, Fabio D'Anna, e il sostituto Santo Fornasier, la violenza privata si sarebbe consumata in tre momenti diversi. Il primo, si legge nell'avviso conclusione indagini, nell'avere "disatteso le istruzioni date loro dal comando Imrcc di Roma di non intervenire in occasione dell'evento Sar" e "nell'avere effettuato comunque il soccorso imbarcando, altri" migranti. Poi quando la nave è giunta "in prossimità del vicino porto di La Valletta per effettuare lo sbarco medico di alcuni migranti", nell'avere "omesso di chiedere alle autorità maltesi l'organizzazione dello sbarco, ovvero l'indicazione di un porto sicuro", nonostante fossero stati "sollecitati sia dalle autorità italiane che spagnole". Proprio di recente, a dicembre, la Procura di Ragusa ha emesso un avviso di conclusione indagini sullo sbarco, il 16 marzo scorso, di 216 migranti a Pozzallo, nei confronti del comandante della nave Proactiva Open Arms, Marc Reig Creus, di 42 anni, e della capo missione Ana Isabel Montes Mier, di 31 anni. I reati ipotizzati sono violenza privata e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La Procura di Ragusa ha individuato come parte lesa il ministero dell'Interno.