itante
Caltanissetta, 20 feb. (AdnKronos) - "La mafia aveva progettato di uccidermi. Ricordo che una volta fui raggiunta a Piano Battaglia, dove ero in vacanza con la mia famiglia, e portata via perché c'era una intercettazione di un latitante che diceva che dovevo saltare in aria". Così, Silvana Saguto, l'ex Presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, sotto processo per associazione per delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione a dare o promettere utilità, abuso d'ufficio. "Erano progetti di attentati nei miei confronti - dice rispondendo alle domande del suo legale Ninni Reina - non è che i vivi ne rispondono perché gli attentati non sono stati messi in opera". Quando l'avvocato Raffaele Bonsignore chiede al Presidente del Tribunale Andrea Catalano di intervenire perché le dichiarazioni della giudice "vanno al di là del capo di imputazione", è la stessa Saguto a rispondere: "C'è un capo di imputazione in cui mi si dice di divulgare un presunto attentato che la mafia preparava nei miei confronti per distogliere l'attenzione del processo mediatico - dice -Perché avevo bisogno di dire che ero a rischio, ma io ero una persona a rischio".