Arresti Dia, il tragico racconto della donna 'Io, vittima di violenza sessuale'
Palermo, 4 mar. (AdnKronos) - (di Elvira Terranova) E' un racconto difficile, interrotto a tratti da un lungo silenzio o dalle lacrime, quello della donna molestata sessualmente da Antonio Massimino, il capomafia agrigentino arrestato all'alba di oggi dalla Dia nell'ambito dell'operazione che ha portato in carcere 34 persone. La donna nell'ottobre 2018 era stata prelevata da un complice e accompagnata in un magazzino dove ad attenderla c'erano Massimino con il suo compagno, 'colpevole' di avere acquistato una macchina, una Fiat 500 con un assegno a vuoto da un amico del boss. "Si è presentato presso la mia abitazione Gabriele, il quale mi ha costretta a salire in macchina con lui. Mi sono sentita forzata perché era ormai chiaro il fatto che mio marito potesse correre un grave pericolo e per evitare che gli succedesse qualcosa ho dovuto acconsentire alla richiesta di Massimino di raggiungerlo", racconta la donna visibilmente alterata agli inquirenti. "Dopo pochi minuti, a bordo dell'autovettura Citroen Cs, Gabriele mi ha accompagnata presso un magazzino con la porta rossa in ferro, ubicato al termine della scalinata che da via Bac Bac conduce alla zona del Duomo, che so essere di proprietà di Gabriele - continua la donna - Un volta entrata all'interno ho trovato Massimino ed il mio convivente seduto in un angolo. Sul tavolo ho notato un consistente quantitativo di cocaina e due pistole. Era evidente che sia Massimino che il mio convivente avessero assunto della sostanza stupefacente; in particolare, Massimino era visibilmente alterato".