Dislessia: da Unipd un 'superprogramma' che aiuta a capirne le cause
Padova, 27 mar. (AdnKronos) - La dislessia si manifesta nei primi anni di scuola come difficoltà nell'imparare a leggere in modo corretto e fluente, con un'incidenza nei paesi industrializzati che varia tra il 5 ed il 15 per cento della popolazione. C'è ampio consenso sul fatto che la dislessia dipenda da una disfunzione delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, ma non su quale sia la natura del deficit. Una ricerca internazionale pubblicata su Psychological Science, che ha tra gli autori Marco Zorzi del Dipartimento di Psicologia Generale e Padova Neuroscience Center dell'Università di Padova, ha utilizzato simulazioni al computer su larga scala per studiare come diversi tipi di deficit concorrano nel determinare le abilità di lettura individuali in un campione di oltre 600 bambini americani, di cui quasi 400 con diagnosi di dislessia in base a test standardizzati di lettura. I dati provenivano da uno degli studi su più larga scala effettuati sulla dislessia, svolto su bambini tra gli 8 e i 13 anni al Centro di Ricerca per i Disturbi dell'Apprendimento della University of Colorado Boulder (USA). I ricercatori hanno simulato al computer l'apprendimento della lettura utilizzando una rete neurale artificiale, un modello computazionale composto di “neuroni” artificiali organizzati in strati che interagiscono tra loro. Parte delle simulazioni hanno richiesto l'utilizzo di un supercomputer della Swinburne University of Technology (172 processori 8-core), solitamente utilizzato per ricerche di astrofisica.