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Agrigento: legale Arnone, 'avvocati egiziani e turchi scenderanno in piazza contro arresto'

AdnKronos
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Palermo, 27 mar. (AdnKronos) - "Chiederemo la solidarietà agli avvocati egiziani, turchi ed iracheni, che scenderanno in piazza per manifestare per le nostre libertà fondamentali". Così, sui social Lillo Massimiliano Musso, avvocato che ha difeso in alcuni procedimenti l'avvocato Giuseppe Arnone arrestato oggi in Tribunale per non avere rispettato l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza. "In questo nostro mondo di leggi, prima che di diritti, di privilegi anziché doveri, hanno arrestato - di nuovo - l'avvocato Giuseppe Arnone. Tra gli ultimi argomenti affrontati dallo "Sceriffo" vi è l'appartenenza di alcuni alla Massoneria. Puntualmente arriva il suo arresto", dice Musso. "Per avere rubato? Ma quando mai? Viene arrestato perché ha disobbedito alle prescrizioni imposte come condizione per non andare in carcere a seguito di sentenze definitive per diffamazione e calunnia. Ineccepibile - scrive ancora Musso -Io di Giuseppe Arnone ho sempre avuto un'idea chiara e l'ho sempre espressa pubblicamente. Non ho mai condiviso i metodi, men che meno le sue difese di personaggi noti. Non l'ho mai affiancato nelle sue battaglie, mentre ne ho assunto la difesa tecnica in alcuni processi penali. Davanti all'arresto di un collega per ragioni immediatamente ricollegabili all'attività professionale - che è libera, per ricordarlo a qualche pm per cui invece l'azione penale è obbligatoria - non posso tacere. Quanto più che domani si vota per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Agrigento, per cui Giuseppe Arnone è candidato"." Riprendendo un pensiero dell'avvocato Salvatore Pennica, anch'io voterò Giuseppe Arnone -dice - Per me, la prima ragione è quella di respingere la cultura mafiosa che in Sicilia ci propina lo Stato. Fanculo a chi detiene il potere e lo esercita fuori dai margini del diritto. Questa è la ragione più immediata, quella che tra la galera e la libertà di pensiero mi porterebbe istintivamente e irriducibilmente ad essere un uomo libero in cella e a sentirmi uomo in catena se privato della possibilità di esprimermi liberamente". "Non sopporto il peso di sentire l'amaro in bocca e il formicolio salire dalla schiena al collo davanti ad un magistrato. Non sopporto di dovere avere paura di un magistrato come di un criminale. Non tollero l'idea che io debba avere paura di un magistrato come di un mafioso. La questione è troppo seria e riguarda la dignità di quello che noi siamo - scrive ancora -Qui non difendo Giuseppe Arnone, che come ho sempre detto è destinato a vincere in ogni caso perché opera su di un livello storico, a differenza di chi persegue progressi di carriera e di mangiuglia. Arnone vive epicamente per la gloria ed un arresto altro non fa che innalzarlo. Qui accuso un sistema giudiziario palesemente malato e complice del malaffare, per cui in galera va chi denuncia... per avere "sbagliato i modi"... Ma andatevene tutti a fanculo!".

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