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Mafia: il poliziotto che catturò Provenzano, 'morto con suoi segreti' (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Ma quanti segreti si è portato nella tomba Provenzano? "Un fatto è certo - spiega Gualtieri - non si è mai pentito e, insieme a Vito Ciancimino, erano considerati i 'politici' del gruppo criminale, mentre l'altro capomafia, Totò Riina, era un 'vastasuni' criminale". Ma oggi quale è lo stato di salute di Cosa nostra? "E' ancora molto forte - dice Gualtieri - anche se non se ne sente parlare più di tanto. Oggi la mafia è tornata a quel fiume sotterraneo che nessuno sente e di cui si sente il rumore da lontano". Dopo la morte di Provenzano e di Riina, resta adesso l'ultima 'primula rossa' di Cosa nostra da arrestare: Matteo Messina Denaro. "Penso che anche lui prima o poi verrà arrestato". Anche Gualtieri, come altri investigatori come lo stesso Renato Cortese, ridimensiona il ruolo di Messina Denaro. Se per il questore di Palermo, l'uomo che mise le manette a Provenzano, "in questo momento storico dalle indagini su Palermo, ma anche su tutte le altre province siciliane, non emerge un ruolo attivo di Messina Denaro" perché "probabilmente non ha più alcun ruolo nell'organizzazione e quindi è defilato", per Gualtieri, il boss latitante da 30 anni "è un capofamiglia importante sul territorio, che ha saputo investire bene, con un'opera attenta di penetrazione nell'economia con prestanome importanti. Ma non è il capo della mafia siciliana".

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