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Palermo: appalti pubblici truccati, Ievolella 'qui non sono tutti corrotti'

AdnKronos
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Palermo, 15 mag. (AdnKronos) - "Tutti noi sappiamo che le regole del gioco sono molto precise e chi oltrepassa la sottile ma netta linea che separa la legalità dall'illegalità deve essere pronto ad accettarne le conseguenze. La magistratura deve fare il suo corso". Così Gianluca Ievolella, capo del Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche di Sicilia e Calabria ha aperto oggi la riunione del Comito tecnico amministrativo che ogni mese si incontra per analizzare e vagliare numerose opere pubbliche con importi fino ad un massimo di 50 milioni di euro. Una riunione che oggi il provveditore ha deciso di aprire alla stampa "per fare conoscere ai cittadini" l'attività di questi uffici assurti agli onori della cronaca per l'inchiesta 'Cuci e scuci' su un giro di mazzette negli appalti pubblici che ha portato all'arresto di quattro funzionari del Provveditorato. "Qui non sono tutti mafiosi, non sono tutti corrotti. C'è anche gente che fa il suo dovere e che meriterebbe un pubblico riconoscimento per l'umiltà e l'abnegazione con cui svolge il suo lavoro" sottolinea Ievolella. Trecento in tutto i dipendenti delle 18 sedi situate tra Sicilia e Calabria, "alcune con evidenti carenze di personale". "Ad Enna non abbiamo nessun dipendente e a Catania solo due, di cui uno andrà in pensione entro agosto - dice - Nello Sblocca Cantieri hanno messo l'assunzione di 100 unità per tutta Italia: se tutto va bene qui ne arriveranno 10 e ci metterei la firma. Ma arriveranno quando? Perché a me servono domani. Ci stiamo estinguendo. E io scrivo... prima o poi qualcuno mi sentirà".

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