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Brunori Sas e Cederna tra gli ospiti del 'Premio Cristiana Matano'

AdnKronos
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Palermo, 17 giu. (AdnKronos) - Da Giuseppe Cederna a Brunori Sas, da Roy Paci e Luigi De Magistris. Sono soltanto alcuni degli ospiti che dal prossimo 6 all'8 luglio animeranno a Lampedusa il 'Premio internazionale di giornalismo Cristiana Matano', la giornalista morta nel 2015 a soli 45 anni. La manifestazione è stata presentata oggi al Teatro Massimo di Palermo. "Ci riproviamo per la quarta volta, trasformando lo scoglio arido di Lampedusa in una terra fertile, dove il teatro, la musica, lo sport, le arti e il sapere faranno da traino ai temi così tanto attuali della solidarietà e dell'integrazione”, dice Filippo Mulè, presidente dell'associazione onlus “Occhiblu” e marito di Cristiana Matano durante la presentazione. Presenti anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, il segretario regionale di Assostampa, Roberto Ginex e la giornalista Adnkronos Elvira Terranova. “La nostra – riprende Mulè - è una scommessa puntata verso il centro del Mediterraneo e, soprattutto, verso l'ultimo lembo d'Italia e d'Europa, terra di frontiera e allo stesso tempo di straordinaria dolcezza e umanità. In tre anni, superando i nostri limiti, abbiamo raccolto testimonianze, ricordato Cristiana come forse sarebbe piaciuto a lei e raccontato un mondo straordinario. Lo faremo ancora una volta, con un programma più ricco dei precedenti, grazie ai tanti che ci sostengono e sposano il nostro impegno, creando importanti momenti di confronto e di riflessione, sorridendo e stringendoci in un unico ideale di fratellanza. Crediamo in quello che facciamo, ci vorrà un'altra impresa, ma siamo pronti”. “Credo che Cristiana fosse tutto tranne che pesante, era leggera, aveva quella leggerezza che Italo Calvino dice essere la prerogativa di chi possiede valori forti. Palermo ha un passato di pesantezza e sta conquistando spazi di leggerezza - dice Orlando - E credo che lo stesso valga per Lampedusa. Stiamo subendo una rivoluzione culturale pericolosissima: ci hanno insegnato ad avere cura di chi è diverso da noi, più debole, più povero, però ci siamo distratti e stiamo passando dall'avere cura all'avere paura. Certi messaggi sono disumani e inaccettabili”. Per Francese “L'Ordine è sempre stato vicino al Premio, ma a me piace raccontare Cristiana da amico. Sono stato uno dei primi giornalisti con cui ha lavorato appena arrivata a Palermo: l'ho voluta a collaborare con l'emittente di cui ero direttore, conquistato dal suo sorriso e dalla sua professionalità. E lei è diventata subito un volto riconoscibile, aveva il dono di sapersi fare amare. Credo che questo Premio, che ha trovato sempre maggiore consenso, sia il miglio modo per tenere in vita il suo sogno”.

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