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Editoria: sciopero Giornale di Sicilia, Slc Cgil 'serve un piano industriale vero'

AdnKronos
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Palermo, 20 giu. (AdnKronos) - L'Slc Cgil Palermo esprime "profonda amarezza e preoccupazione per il dramma che stanno vivendo i poligrafici del Giornale di Sicilia, in sciopero per cinque giorni dopo la decisione dell'azienda, la Ses società editrice della Gazzetta del Sud, di dichiarare 34 esuberi su 43 lavoratori". Secondo l'Slc Cgil, "un'azienda editoriale che produce informazione deve essere considerata alla stregua di una istituzione culturale e si deve levare alto il grido delle istituzioni politiche in sua difesa". Da qui la richiesta, da parte del segretario generale Maurizio Rosso di un "intervento immediato del sindaco e del presidente della Regione per esigere piani industriali veri" dato che "il piano industriale 2018-2022, che prevedeva un graduale ritorno a un equilibrio economico finanziario, evidentemente non si è rivelato all'altezza dei risultati". "Quando due anni fa il 51 per cento delle quote del Giornale di Sicilia fu acquistata dalla Ses, noi dicemmo subito che una fusione tra due giornali, in un momento di crisi dell'editoria, poteva essere un'operazione bellissima ma anche molto pericolosa - aggiunge Rosso - Ci risposero che l'ottimizzazione delle risorse avrebbe comportato anche dei sacrifici ma che il progetto era il rilancio. Poco tempo dopo scattò la solidarietà al 50 per cento. Oggi possiamo ben dire che ci hanno raccontato un libro dei sogni. Dichiarare dall'oggi al domani 34 esuberi su 43 significa che la produzione di fatto è spostata a Messina e che la sede di Palermo viene ridimensionata, a un passo dalla chiusura. In un momento in cui Palermo ha riacquistato visibilità, è diventata capitale culturale e turistica - conclude - assestare questo colpo ai lavoratori di una testata fondamentale per una città dove hanno trionfato per anni mafia, malaffare e corruzione è un assassinio".

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