"Ho detto a Traini di non farsi troppe speranze"
Roma, 12 lug.(AdnKronos) - di Silvia Mancinelli"Ho visto Luca Traini una settimana fa, gli ho detto di non farsi troppe speranze. Ci sono tante ragioni che spingono verso l'accoglimento della nostra richiesta dei domiciliari ma tante altre di carattere giuridico perché sia respinta". Lo ha detto all'Adnkronos l'avvocato Giancarlo Giulianelli, legale di Luca Traini, prima di entrare nell'aula prima penale della Corte di Cassazione che oggi deciderà le sorti del 29enne maceratese. Il ragazzo con in casa il Mein Kampf e la croce celtica e il sogno di entrare in politica con la Lega a Corridonia (si candidò nel 2017 senza però ottenere alcuna preferenza), è stato condannato in primo grado a 12 anni di carcere per la sparatoria del 3 febbraio 2018 nella quale rimasero ferite sei persone di colore. La difesa confida nella conversione della misura ai domiciliari, per il suo avvocato "sufficiente" a soddisfare le esigenze cautelari del "vendicatore" di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi da Innocent Oseghale. I domiciliari per Traini erano già stati chiesti dal suo legale in Corte d'Assise, che però aveva respinto l'istanza; da lì la decisione di rivolgersi al Tribunale del Riesame di Ancona."Certo - spiega ancora l'avvocato Giulianelli - il clamore mediatico ha alzato l'asticella, mi aspetto però che le norme processuali vengano applicate. Non ci sono elementi per ritenere pericoloso il mio assistito, o meglio si può far scontare la pena anche ai domiciliari con il braccialetto elettronico".