Carabiniere ucciso, confessa uno dei due americani
Roma, 26 lug. - (AdnKronos) - Ha confessato uno dei due giovani americani fermati per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Rega Cerciello, ucciso a Roma con otto coltellate. "Sono stato io, l'ho ucciso io", ha ammesso dopo quasi dieci ore davanti ai carabinieri di Via In Selci e agli inquirenti. A sciogliere i dubbi sul ruolo dei due, inizialmente sospettati solo di furto, è stato il ragazzo con i capelli mesciati, lo stesso già descritto dalla centrale operativa nelle prime ore della mattina e immortalato in una foto insieme al complice nella stanza dell'hotel. Sarebbe lui l'autore materiale dell'accoltellamento. Resta al vaglio il ruolo del secondo giovane americano. Da quanto si apprende i due avevano fretta di dileguarsi e sarebbero ripartiti questa sera per gli Stati Uniti con un volo da Roma. Da qui, la necessità da parte degli inquirenti di eseguire il fermo e scongiurare così la fuga. Ma non è l'unica indiscrezione che trapela in questi minuti: il giovane che ha confessato sarebbe di famiglia molto facoltosa e ha pagato, a quanto apprende l'Adnkronos, il conto dell'hotel di lusso anche all'amico. LA DINAMICA - L'omicidio è avvenuto poco dopo le 3, quando un equipaggio della stazione di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa, nel quartiere Pariti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due volevano comprare droga da un pusher a piazza Mastai,. Quando si sono accorti che gli aveva dato semplice aspirina, lo hanno seguito e gli hanno rubato il borsello per riavere i soldi. Sarebbe stato lo stesso spacciatore, ora ai domiciliari, a contattare i carabinieri, dicendo di aver preso appuntamento con i due statunitensi per la restituzione della borsa. I due militari si sono quindi presentati all'appuntamento in borghese. Al momento dell'incontro però è scoppiata una colluttazione e uno dei due americani ha pugnalato il carabiniere colpendolo otto volte, una al cuore. Trasportato d'urgenza al Santo Spirito, è morto intorno alle 4 dopo un tentativo di rianimazione. A quanto apprende l'Adnkronos, nel borsello non sarebbe stata trovata droga. I funerali si terranno lunedì alle 12 nella chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana, mentre è prevista per domani l'autopsia. Sarà possibile dare l'ultimo saluto al militare nella camera ardente che sarà aperta dietro la caserma di piazza Farnese domenica a partire dalle 16 e lunedì mattina. LE INDAGINI - Ad imprimere una svolta forse decisiva all'indagine, apprende l'Adnkronos da fonti investigative, sarebbero stati i filmati delle telecamere di sorveglianza nell'area di Piazza Mastai e dell'hotel in Prati vicinissimo al luogo del delitto, l'esame e l'incrocio dei tabulati telefonici dei telefoni personali e del telefono rubato nelle ore seguite al delitto. Nonché alcune testimonianze oltre alle prime, parziali, analisi scientifiche sui reperti rinvenuti nella stanza da letto.Nel corso delle ricerche, gli investigatori hanno estratto da una grata un oggetto appuntito, simile a un punteruolo. Resta da capire se sia riconducibile all'omicidio. Come del resto il comune coltello da cucina che è stato estratto dal fondo di un'altra grata sul lato opposto del palazzo, all'altezza del civico 54 di via Belli. Nel frattempo, dopo le indiscrezioni trapelate sui media, il presidente della 'John Cabot University' smentisce che i due giovani frequentino l'ateneo. "Stiamo facendo tutte le verifiche del caso. Al momento non risulta che i due fermati per l'omicidio del carabiniere siano studenti della nostra università", afferma Franco Pavoncello interpellato dall'Adnkronos, spiegando di aver "effettuato i nostri accertamenti sulla base delle fotografie dei due giovani pubblicate dai siti web. Sia il nostro staff che il personale di vigilanza del campus non hanno riconosciuto quei volti, che appaiono sconosciuti". C'è anche un'altra circostanza che per il presidente dell'ateneo farebbe propendere per l'estraneità dei due, ovvero il fatto che siano stati fermati in un albergo di lusso della capitale: "Tutti gli studenti della John Cabot, circa 150, sono alloggiati in un residence", rileva Pavoncello. SI ERA SPOSATO UN MESE FA - Il vice brigadiere era tornato 10 giorni fa dal viaggio di nozze. Dopo il matrimonio aveva trascorso con la moglie la luna di miele in Madagascar e aveva ripreso servizio da pochi giorni. Appena avuta la notizia dell'uccisione il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, ha voluto, apprende l'Adnkronos, incontrare i familiari per esprimere loro cordoglio e vicinanza. - "Ho sentito Mario urlare e ho provato a salvarlo", il racconto del collega sopravvissuto - "Aiutava poveri e malati", il ricordo del comandante - Le urla strazianti della moglie e della madre - "Era l'angelo di Campo de' Fiori", il dolore dell'amico - Figlia di Giangrande: "Colpito chi aiuta gli altri" - Capitano Ultimo: "Mario uno di noi" - La rabbia dei cittadini - Carabiniere ucciso, uomini in fuga da piazza Mastai. Sono i killer? - Cocer: "Responsabilità è dei governi" - Capitano Ultimo: "Mario uno di noi" - "Un ragazzo nobile", parla la donna aiutata dal carabiniere ucciso IL CORDOGLIO - "Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso del Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega, ferito mortalmente mentre era impegnato in un controllo di polizia" scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale di C.A. Giovanni Nistri. "Nel confidare che si arrivi rapidamente alla cattura dei criminali responsabili - prosegue il capo dello Stato - desidero esprimere a lei, signor Comandante Generale, e all'Arma dei Carabinieri, la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori dell'Arma a servizio dei cittadini". "La prego di far pervenire ai familiari del militare le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore - conclude Mattarella - e gli auguri di pronta guarigione al carabiniere rimasto ferito". "La morte del giovane vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso stanotte nell'esercizio delle sue funzioni, è una profonda ferita per lo Stato - ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte - Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia. La mia vicinanza alla famiglia e all'intera Arma dei Carabinieri". "Mario era un uomo di altri tempi, di nobili sentimenti. Mi accompagnò all'ospedale dove stavo andando a portare mia figlia piccola e rimase tutta la notte. Gli dicevo di andare via ma mi rispondeva di no, che sarebbe rimasto. Rischiano tanto, sempre, questi ragazzi, ma nei suoi occhi si leggeva la bontà d'animo", ha affermato il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, pubblicando su Twitter il video dell'Adnkronos con le parole di un'amica del vice brigadiere. "Testimonianza commovente -scrive Salvini- spero che ascoltandola qualcuno che in queste ore sta scrivendo in rete frasi indegne abbia un sussulto di vergogna".Il leader della Lega in mattinata era intervenuto al Giornale Radio Rai, affermando che "il primo pensiero va a questo ragazzo di 35 anni, che si era sposato da un mese e aveva appena festeggiato il compleanno e ai due bastardi per cui la vita di un ragazzo di 35 anni vale un cellulare e un portafogli con 100 euro. E poi l'impegno ad assumere sempre più uomini e donne in divisa e ad accendere sempre più telecamere e a migliorare sempre più la dotazione, penso alla pistola elettrica che tra poche settimane sarà in dotazione di migliaia di uomini e donne in divisa e che spero potrà evitare altri drammi. Per il momento c'è la preghiera e l'abbraccio ai colleghi dell'arma e alla famiglia di Mario". Secondo il vicepremier "il fatto di stanotte ci insegna che con pistola elettrica probabilmente si sarebbe potuta salvare una vita" La ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, si è stretta "in un forte abbraccio alla moglie e alla mamma del vice brigadier Mario Cerciello Rega e all'Arma dei Carabinieri - ha scritto in un tweet - Chiedo tolleranza zero per i delinquenti autori del vile atto". Poi, intervistata ai microfoni di Uno Mattina, ha scandito: "Tolleranza zero: non è ammissibile che un vice brigadiere dei carabinieri, 35 anni, sposato da un mese, venga ucciso in un modo cosi barbaro, così efferato, con otto coltellate. C'è qualcosa di inumano in tutto questo. Non può essere tollerato". Ed ha aggiunto: "I colpevoli siano trattati in modo adeguato. Senza attenuanti". "Il mio abbraccio alla famiglia del militare e a tutta l'Arma - ha scritto su Twitter il vicepremier Luigi Di Maio - È un momento di grande dolore per lo Stato". "Quello che è successo stanotte è un atto vile non solo nei confronti dell'Arma ma dello Stato", ha poi commentato a SkyTg24. Di Maio ha successivamente annunciato su Facebook che parteciperà ai funerali del vicebrigadiere. "Era un servitore dello Stato, uno dei nostri tanti eroi silenziosi che ogni giorno portano a compimento il loro dovere con coraggio e abnegazione, per garantire la nostra sicurezza. Sarò lì per un ultimo saluto e per rendergli omaggio, anche se non avrei mai voluto doverlo fare così", ha scritto il vice premier.