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Mafia: inquirenti, Lutri temeva di essere intercettato 'Spegnete il cellulare'

AdnKronos
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Palermo, 31 lug. (AdnKronos) - Lucio Lutri, il funzionario regionale siciliano arrestato oggi per concorso esterno in associazione mafiosa temeva di essere intercettato. E' quanto emerge dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Palermo e condotta dal Ros dei Carabinieri. "In diverse occasioni - dice il pm - gli stessi associati facevano riferimento alla possibilità che Lutri ottenesse notizie sulle indagini in corso ed in una circostanza facevano addirittura riferimento ad una concreta informazione ricevuta da Lutri proprio in merito ad attività di intercettazione in quel momento già autorizzata dalla Autorità giudiziaria". Così uno degli indagati dice al telefono, senza sapere di essere intercettato: "Quello (Lutri ndr) mi telefona da Palermo... dice: “tutte cose hanno sentito”... ma insomma va che devo fare ... mi devo congedare e me ne vado a Milano?”. "Inoltre, ben consapevole del ruolo svolto in favore della consorteria mafiosa, Lutri - dicono i magistrati -invitava più volte i propri interlocutori a spegnere i telefonini per evitare di essere intercettati". Così ancora Lutri il 28 ottobre 2016: “spegni questa cosa che se abbiamo cose che ci controllano - omissis - se hai il telefono te lo spegni ... qua il problema è uno solo”.

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