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Palermo: Orlando assolto, non diffamò Sicindustria/Rpt

AdnKronos
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Palermo, 11 set. (AdnKronos) - Il sindaco Leoluca Orlando non diffamò Confindustria Sicilia ma nell'esprimere, a partire dal 2012 e negli anni successivi, i propri giudizi critici sull'operato di alcuni suoi rappresentanti esercitò un "diritto di critica politica" e la "funzione di denuncia di competenza di un organismo politico importante quale può essere il sindaco di Palermo". Con queste motivazioni il giudice della Prima sezione civile del tribunale di Palermo Sebastiano Ciardo ha respinto la richiesta di risarcimento danni presentata dall'associazione degli industriali nei confronti del primo cittadino per un presunto danno d'immagine. Confindustria aveva chiesto un risarcimento di un milione di euro, il giudice ha rigettato la richiesta e condannato l'associazione al pagamento delle spese per oltre 20mila euro. Secondo quanto si legge nella sentenza, depositata oggi, le parole "di forte denuncia" pronunciate dal sindaco non trascesero "mai in forme di attacco gratuito ed infondato", trovando per altro in alcuni casi "drammatico riscontro nella cronaca giudiziaria". A Orlando, difeso dagli avvocati Massimiliano Mangano e **Giuseppe Geremia**, veniva contestato il presunto contenuto diffamatorio di diverse dichiarazioni rese alla stampa con le quali criticava il ruolo svolto dall'associazione degli industriali nel periodo dei governi regionali guidati da Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta. Oggetto di duri attacchi erano stati soprattutto i vertici dell'associazione rappresentati da Antonello Montante, Ivan Lo Bello, Giuseppe Catanzaro e Roberto Helg. Per il giudice monocratico, dal quadro delle dichiarazioni di Orlando "emerge un preciso attacco, dai toni anche coloriti, espresso nel corso degli ultimi anni nei confronti della gestione assunta da Confindustria ad opera di alcuni uomini che, pur avendo intrapreso precise linee di politica industriale all'insegna della legalità sono stati poi raggiunti da inchieste giudiziarie particolarmente gravi". "In tutti gli articoli di stampa - scrive ancora - tuttavia, mai le dichiarazioni rese da Orlando trascendono in attacchi del tutto gratuiti, ingiuriosi ed infondati giacché molte delle denunce lanciate attraverso la stampa hanno trovato riscontro in fatti di reato accertati dall'autorità giudiziaria e denunciati anche da taluni esponenti della stessa Confindustria".

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