Migranti: vittima, 'in Libia i carcerieri sono spietati, picchiati tutti i giorni'
Palermo, 16 set. (AdnKronos) - "Le condizioni di vita all'interno di questo carcere erano dure. I carcerieri sono spietati". E' il racconto di un'altra vittima dei tre migranti arrestati all'alba di oggi con l'accusa di sequestro di persona e tortura. "Ci davano da mangiare solo una volta al giorno e ciò non bastava per placare la nostra fame, mentre l'acqua era razionata e non era affatto potabile, poiché bevevamo l'acqua del rubinetto del bagno- scrivono i magistrati nel decreto di fermo - Tutti i giorni venivamo, a turno, picchiati brutalmente dai nostri carcerieri. Il motivo era da ricondurre al fatto che noi dovevamo pagare il riscatto per la nostra liberazione". "Ci fornivano un cellullare con il quale dovevamo contattare i nostri parenti al fine di esortarli a pagare il denaro in cambio della nostra liberazione. Ho avuto modo di apprendere che, più o meno, la somma richiesta si aggirava a circa 1000-1500-2000 euro. In caso contrario erano botte e torture - racconta il testimone - I carcerieri erano spietati. Il capo dei carcerieri si chiama Ossama ed un libico. Egli è una persona adulta, muscolosa, con ampia stempiatura, capelli brizzolati, vestiva in abiti civili ed aveva delle pistole sempre al seguito. Ai suoi diretti ordini vi erano tanti carcerieri".