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"No a suicidio assistito ed eutanasia", nuovo appello del Papa

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AdnKronos
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Città del Vaticano, 20 set. (AdnKronos) - Nuovo appello del Papa contro ogni forma di eutanasia e di suicidio assistito. "E' importante - dice il Papa ricevendo in udienza la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri a pochi giorni dal pronunciamento della Consulta sul caso di dj Fabo - che il medico non perda di vista la singolarità di ogni malato, con la sua dignità e la sua fragilità. Un uomo o una donna da accompagnare con coscienza, con intelligenza e cuore, specialmente nelle situazioni più gravi". Da qui il nuovo accorato appello a dire no all'eutanasia: "Con questo atteggiamento si può e si deve respingere la tentazione - indotta anche da mutamenti legislativi - di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l'eutanasia". "Si tratta - osserva Bergoglio - di strade sbrigative di fronte a scelte che non sono, come potrebbero sembrare, espressione di libertà della persona, quando includono lo scarto del malato come possibilità, o falsa compassione di fronte alla richiesta di essere aiutati ad anticipare la morte. Come afferma la Nuova Carta per gli Operatori Sanitari: 'Non esiste un diritto a disporre arbitrariamente della propria vita, per cui nessun medico può farsi tutore esecutivo di un diritto inesistente'". "Chi è cattolico non può non schierarsi contro la dichiarazione di morte per legge" dice il vescovo Santo Marcianò, capo dei cappellani d'Italia, in un'intervista all'Adnkronos, lanciando un appello a chi è chiamato a legiferare sul suicidio assistito affinché "prevalga la coscienza sulla ragione". L'Ordinario Militare dà voce a tutta la "preoccupazione" sua, che è quella di tutta la Chiesa, per l'imminente decisione della Corte Costituzionale sul caso di dj Fabo. Nei giorni scorsi l'appello del presidente della Cei Bassetti affinché il Parlamento legiferi prima della pronuncia dei giudici. I tempi però sono molto stretti. "Mi auguro - scandisce Marcianò - che il senso della vita, il valore della vita prevalga nella coscienza di chi deve legiferare. Me lo auguro perché è un valore oggettivo parlare della vita, non è un riferirsi a ideologie, fossero anche religiose. Non si può considerare estremismo religioso la difesa della vita. Ma confesso che sono preoccupatissimo".

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