Mafia: caso Antoci, Antimafia Ars 'impensabile attentato senza ok boss'
Palermo, 2 ott. (AdnKronos) - "È impensabile che di un attentato di siffatta gravità nulla sapessero (stando ai risultati delle intercettazioni ambientali e al lavoro di intelligence investigativa) la criminalità locale né le famiglie di Cosa Nostra interessate al territorio nebroideo (Barcellona Pozzo di Gotto, Tortorici, Catania)". Lo scrive la commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana nella relazione finale sul caso Antoci, appena approvata. Durante cinque mesi di audizioni è stata esaminata tutta la documentazione messa a disposizione dall'autorità giudiziaria e sono stati ascoltati magistrati, investigatori, giornalisti, nonché tutti i protagonisti dei fatti verificatisi tra la notte del 17 e del 18 maggio 2016, quando l'allora presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, scampò a un attentato. La commissione nelle oltre 100 pagine di relazione analizza le criticità e i dubbi emersi. "Non è comprensibile la ragione per cui il vicequestore aggiunto Manganaro - si legge nella relazione - non trasmetta le sue preoccupazioni ai poliziotti di scorta di Antoci (per 'non agitarli', sostiene) salvo poi cercare di raggiungerli temendo che potesse accadere qualcosa senza nemmeno tentare di mettersi in contatto telefonico con loro. Non è comprensibile la ragione per cui non sia stato disposto dai questori di Messina e dai pm incaricati dell'indagine un confronto tra i due funzionari di polizia, Manganaro e Ceraolo, che su molti punti rilevanti hanno continuato a contraddirsi e ad offrire ricostruzioni opposte".