Mafia: Di Pietro, 'conoscevo sia Borsellino che Falcone ma non eravamo amici'
Palermo, 3 ott. (AdnKronos) - "Conoscevo sia Giovanni Falcone che Paolo Borsellino, avevamo rapporti professionali, non posso certo dire di essere stato loro amico perché li ho frequentati solo per motivi di lavoro". Inizia così la deposizione di Antonio Di Pietro al processo d'appello sulla trattativa tra Stato e mafia all'aula bunker dell'Ucciardine di Palermo. A chiedere la sua deposizione è stata la difesa del generale Mario Mori, rappresentata dagli avvocati Basilio Milio e Francesco Romito. "Mi sono occupato di indagini che collegavano Milano a Palermo sia con Borsellino che con Falcone - dice - Il dottor Falcone all'epoca in cui iniziai l'indagine Mani pulite, o meglio quando feci la prima attività esterna con l'arresto di Mario Chiesa, il 7 febbraio 1992, era il direttore generale degli Affari penali a Roma. Io ebbi modo di confrontarmi con anche per ragioni diverse dalle indagini, come l'avvio della informatizzazione degli uffici giudiziari". "Io all'epoca ero consulente del ministero di giustizia ed ebbi modo di confrontarmi con lui sia nella sua nuova veste di direttore generale agli affari penali sia per la sicurezza delle aule bunker e le carceri di massima sicurezza", dice. E aggiunge: "Falcone mi fece un po' da insegnante, se così si può dire, con le autorità giudiziarie internazionali".