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A Padre Mourad e Nanni Moretti la Colomba d'oro per la pace

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AdnKronos
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Roma, 22 ott. (Adnkronos) - Nella cornice prestigiosa e aperta al dialogo di Palazzo Merulana a Roma, offerta da CoopCulture, si è tenuta la XXXV edizione del Premio Archivio Disarmo-Colombe d'oro per la pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop. La Colomba, opera dello “scultore dei Papi” Pericle Fazzini, viene assegnata ogni anno a personalità del mondo dell'informazione che si sono distinte nel far conoscere casi virtuosi di gestione nonviolenta dei conflitti e di cooperazione internazionale e, nella società civile, si sono fatte portatrici di ideali di dialogo fra le culture e fra le persone. La Giuria -formata da Fabrizio Battistelli, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta- ha deciso di conferire la Colomba internazionale 2019 a Padre Jacques Mourad (priore del monastero di Mar Elian in Siria, filiazione del Monastero fondato da padre Dall'Oglio a Deir Mar Musa). Le Colombe per la sezione informazione sono state assegnate a: Leonardo Palmisano (sociologo, scrittore, editore); Elisabetta Soglio (responsabile dell'inserto "Buone Notizie" del Corriere della Sera); Madi Ferrucci, Flavia Grossi e Roberto Persia (giornalisti freelance diplomati alla scuola di giornalismo Lelio Basso, vincitori del Premio Roberto Morrione); Nanni Moretti (autore e regista che ha cambiato il modo di fare cinema nel nostro paese). Presenti alla cerimonia l'on. Marina Sereni (Viceministro al Ministero degli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale), Mauro Lusetti (Presidente Legacoop) e Giovanna Barni (Presidente CoopCulture). A fare gli onori di casa è stato Fabrizio Battistelli (Presidente IRIAD): "Siamo orgogliosi di essere giunti alla XXXV edizione di una manifestazione così importante. Questo premio vuole riconoscere il lavoro a giornalisti che ci permettono di essere informati non solo su temi complessi come i conflitti e guerre dimenticate in atto nel mondo ma anche sulle alternative alle crisi. Un impegno, quindi, insostituibile e prezioso". Padre Jacques Mourad, che promuove il dialogo tra Cristianesimo e Islam, dopo anni di impegno instancabile per il dialogo con i musulmani, ha vissuto per cinque mesi il dramma del rapimento per mano dell'ISIS. "Sono molto commosso per questo premio, che mi darà il coraggio di andare avanti con l'impegno nella mia comunità. Questa Colomba la dedico a Padre Paolo Dall'Oglio, fondatore della nostra casa madre, di Deir Mar Musa con il suo generoso impegno Padre Dall'Oglio ci ha mostrato la strada da seguire per il dialogo tra i popoli. La violenza, del resto, non può essere la soluzione per la pace". Leonardo Palmisano è autore di numerose inchieste sullo sfruttamento dei braccianti e di altri lavoratori ai margini del sistema produttivo e guida la cooperativa editoriale Radici Future Produzioni. "Mi è difficile dire cosa provo in questo momento. Nel 2002 terminavo il mio dottorato sul campo in Tunisia. Mi recai in una gourbiville, una città senza luce, uno slum a poche centinaia di metri dalla costa turistica di Sousse Port el Kantaoui. Lì mi venne incontro una madre che mi domandò diretta: “Dov'è mio figlio?”. Non capii. “Mio figlio compie tredici anni il mese prossimo, ma è partito per l'Italia da sei mesi. Ed è partito da lì”, mi fece indicando la costa. “Tu sei italiano. Dimmi dov'è”. Noi non riusciremo mai a dare risposta a quella madre. Perché quel bambino è morto, inghiottito dai flutti del Mediterraneo. Io voglio dedicare questo premio a quel bambino morto. Grazie: e che i bambini non debbano più morire per colpa nostra, ma nascere e risorgere in un mondo di Pace". Madi Ferrucci, Flavia Grossi e Roberto Persia con la loro videoinchiesta "Doppia Ipocrisia" hanno denunciato le responsabilità italiane nella produzione e nell'esportazione all'Arabia Saudita delle bombe che hanno fatto centinaia di vittime civili nella guerra in Yemen. "Questo premio ci incoraggia a continuare a vigilare su un tema importante come quello del disarmo. Il giornalismo ci ha permesso di raccontare come dietro una guerra le ipocrisie siano sempre molteplici. Noi abbiamo intenzione di continuare a denunciarle". Nanni Moretti, infine, è stato premiato per aver scritto e diretto "Santiago, Italia". Il film-documentario racconta il decisivo ruolo dell'Italia ai tempi del colpo di stato in Cile, prima dando rifugio in ambasciata a centinaia di oppositori del regime e, successivamente, accogliendone altrettanti in una società in cui era vivissimo il senso di solidarietà per gli esuli ed i perseguitati politici. "L'idea di questo documentario nasce da un mio viaggio in Cile, quando l'ambasciatore italiano mi fece tornare alla mente quanto fatto dai nostri connazionali nel settembre del 1973. Mi ha stupito vedere come, degli anni della dittatura Pinochet, si parli molto di più ora che nei periodi subito dopo la fine della stessa". Un'attualità resa ancora più urgente dalle immagini odierne dei blindati e dei soldati nelle strade delle città cilene.

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