M5s: processo firme false, pm Palermo chiede condanne per 14imputati (2)
(Adnkronos) - Gli imputati rispondono, a vario titolo, di falso e della violazione della legge regionale che ha recepito il testo unico in materia elettorale. Alla sbarra cinque ormai ex politici: li ex deputati Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, che sono stati sospesi de imperio dal comitato dei probiviri del Movimento, dopo che essersi avvalsi della facoltà di non rispondere nel primo interrogatorio, rifiutando anche di lasciare agli inquirenti un campione della propria calligrafia. In seguito hanno definito l‘inchiesta “una montatura”, sono entrati in polemica pubblica con Beppe Grillo e hanno lasciato volontariamente il gruppo parlamentare pentastellato. Chiesti due anni e tre mesi per il cancelliere Gianfranco Scarpello e per l'avvocato Francesco Menallo, un anno e sei mesi per Claudia La Rocca, ex deputato regionale siciliano, che ha confessato e collaborato alle indagini, e 2 anni per tutti gli altri. A processo anche gli ex deputati regionali i consiglieri regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, rei confessi e autosospesi dal Movimento già dalle prime battute dell'indagine, più gli attivisti Samanta Busalacchi, Pietro Salvino, Riccardo Ricciardi, Giuseppe Ippolito, Stefano Paradiso, Toni Ferrara e Alice Pantaleone. Rinvio a giudizio anche per un ex militante, l'avvocato Francesco Menallo, e per il cancelliere Giovanni Scarpello. Per l'accusa i grillini decisero di ricopiare le sottoscrizioni originali già raccolte in alcuni moduli che contenevano un errore formale: le generalità sbagliate di uno dei candidati al consiglio comunale. Il timore era di non riuscire più a raccogliere le firme necessarie per la presentazione delle candidature. Tutto sarebbe avvenuto su input di Riccardo Nuti, che all'epoca era candidato sindaco.