Migranti: Mediterranea, 'con accordi Italia-Libia Mediterraneo frontiera più letale'
Palermo, 29 ott. (Adnkronos) - "Gli accordi con la Libia, dai più ai meno risalenti, hanno reso il Mediterraneo una delle frontiere più letali del nostro tempo, affidando a milizie e reti mafiose la vita di centinaia di donne uomini e bambini in fuga, arrivati a sentire la terra un posto meno sicuro del mare. Non è pensabile continuare ad osservare, inermi, le continue violazioni del diritto internazionale ed i continui processi di mistificazione della realtà, che equiparano la Libia ad un Paese con cui interloquire a livello nazionale ed europeo". Così, sul suo sito, Mediterranea Saving Humans che chiede al governo italiano l'interruzione degli accordi con la Libia. "La Libia è un Paese in guerra - sottolinea - la cui credibilità e legittimità nella gestione delle migrazioni trova fondamento proprio nella collaborazione con l'Italia e l'Europa: dall'auto proclamazione di una zona Sar nel giugno del 2018, alla formazione di una guardia costiera e la fornitura di mezzi ed armi, arrivando, addirittura, alla promulgazione di un codice di condotta libico". E aggiunge: "Notizia di oggi è un atto redatto da una delle due parti in guerra in Libia su chiaro stampo del codice di condotta proposto da Minniti, volto non solo ad ostacolare il lavoro di chi opera in mare, ma ad annientarne proprio l'operato, tramite gravi intimidazioni e minacce. Quelle minacce armate che abbiamo visto proprio pochi giorni fa essere perpetrate contro l'equipaggio della Alan Kurdi e le 92 persone migranti soccorse, prese di mira dagli spari delle mitragliette della guardia costiera libica".