'Prima gli ultimi', libro di Canzoneri su chi non si è girato dall'altra parte
Palermo, 11 nov. (Adnkronos) - Ogni giorno giornali e Tv ci parlano di intolleranza, ostilità e razzismo nei confronti dei migranti, di chi appartiene ad un'etnia diversa. Ma c'è anche un'altra faccia della medaglia, un'altra storia da raccontare, quella di tanti italiani che non hanno perso il senso di umanità, che hanno vinto paure e diffidenze e accolto, sostenuto e aiutato chi scappa da guerre e povertà o insegue il sogno di un mondo migliore. C'è tanta umanità nascosta, sommersa, che non fa rumore, che non fa notizia, ma che è viva e vegeta e più diffusa di quanto si possa immaginare. Un pezzo di Italia bella e che fa ben sperare. E per raccontare e documentare quest'altra storia, arriva ora “Prima gli ultimi”, “Le storie di chi non si è girato dall'altra parte” del giornalista Rino Canzoneri, edizioni Paoline, 240 pagine. Con un'introduzione di Papa Francesco e la prefazione del direttore generale dell'Unicef Italia Paolo Rozera. Un libro che riporta le esperienze vissute da chi si è messo in gioco e ha dato il suo contributo, per quello che ha potuto, ad uno dei più grandi drammi del nostro tempo, quello delle migrazioni. E le sorprese non sono mancate in questo incontro sorprendente e straordinario, fatto di sentimenti, emozioni, affetti, amore e felicità, di arricchimento umano e culturale che viene dall'accoglienza. E si scopre pure, chi l'avrebbe mai detto, che in questo rapporto si riceve molto di più di quanto si dà. Non si tratta quindi solo di gesti di altruismo, tanto per mettersi la coscienza a posto, ma di qualcosa di più grande, appagante, che dà serenità, il piacere di sentirsi utili, di vedere crescere e avviare verso una vita dignitosa chi invece era destinato a finire in chissà quale buco nero della nostra società. Un libro che trasuda di umanità e di bellezza interiore dove si raccontano le storie di coppie che hanno adottato bambini poco più che neonati sbarcati da soli perché le loro mamme naturali sono morte nelle traversate del Mediterraneo e di altre che si sono presi cura di chi era stato abbandonato da ragazze violentate in Libia. C'è il tutore volontario che ha fatto mille battaglie per far realizzare i sogni di un minorenne straniero non accompagnato. La coppia che ha preso in affido ed ha portato nella loro casa un ragazzo egiziano che viveva in comunità e lo ha avviato in un percorso di integrazione che gli assicurerà un futuro.