Mafia: pentito Riggio, 'Provenzano si interessò di messa a posto metanizzazione nel palermitano'
Caltanissetta, 19 nov. (Adnkronos) - "Tra il 2002 e il 2003" l'allora boss mafioso latitante Bernardo Provenzano, arrestato nel 2006, si sarebbe interessato della 'messa a posto' per i lavori di metanizzazione in alcuni paesi del palermitano. A rivelarlo, collegato in videoconferenza, è il pentito di mafia Pietro Riggio, che sta deponendo al processo 'Capaci bis' davanti alla Corte d'assise d'apppello di Caltanissetta. "Era stato fatto l'appalto per il gas che si fece in otto paesi della provincia di Palermo, da Cerda a Valledolmo, da Alia a Roccapalumba. Io ero in contatto con la dottoressa Brancato della Gas spa che avevo conosciuto con il commercialista Lapis", racconta il collaboratore di giustizia. "Fui incaricato dalla stessa dottoressa Brancato - prosegue Riggio - al fine di 'mediare' per la messa a posto per i paesi che si stavano metanizzando, affinché non succedesse niente. Si trovavano destabilizzati . Io feci presente la cosa ad Angelo Schillaci, ma dopo un mese arrivò la risposta di Bernardo Provenzano che mi disse che io mi dovevo mettere da parte e che ci avrebbero pensato i responsabili di ogni paese per la messa a posto per la metanizzazione". Poi ha parlato anche dell'appalto "per realizzazione diga Blufi che si trova vicino a Caltanissetta". "Fui costretto a interessare Bernardo Provenzano per quanto riguarda la fornitura di inerti - dice - Mi era arrivata una 'ambasciata' da Angelo Schillaci che teneva i rapporti con Provenzano. Il trasporto degli inerti li doveva fare una ditta di Bagheria. Io sono rimasto basito, come mai una ditta di Bagheria potesse portare gli inerti a Blufi . Questa cosa mi ha allarmato. Scrissi una lettera che consegnai nelle mani di Angelo Schillaci che la trasmise a Provenzano e dopo un mese ricevetti la risposta".