Padova: Carabinieri recuperano atlante del XVI secolo rubato nella Biblioteca Capitolare
Padova, 4 dic. (Adnkronos) - Nella sede della Curia Vescovile di Padova, Biblioteca Capitolare, il Tenente Colonnello Christian Costantini, Comandante del Nucleo TPC di Venezia, alla presenza, del direttore della Biblioteca Capitolare, Monsignor Stefano Dal Santo, ha restituito al vescovo monsignore Claudio Cipolla, un importante atlante illustrato del XVI secolo, opera di Giulio Ballino, umanista e letterato di quel periodo, trafugato da ignoti presumibilmente tra il 2003 e il 2009 dalla Biblioteca Capitolare. L'opera bibliografica è stata recuperata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Venezia e dell'Arma Territoriale, a seguito di complesse e prolungate attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, avviate dai militari successivamente a dei controlli effettuati presso esercizi commerciali di settore situati nell'Italia del Nord. Grazie alla comparazione del bene effettuata avvalendosi della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati di opere d'arte rubate esistente al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, è stato possibile individuare e recuperare il prezioso volume dal titolo “De' disegni delle più illustri città, fortezze del mondo Parte prima, raccolta da Giulio Ballino, Venezia Bolognino Zaltieri 1569.”. L'opera rappresenta uno dei primi atlanti illustrati con incisioni delle città fortificate italiane e straniere ed ha un importante interesse strategico militare, unico esemplare al mondo contenente all'interno il disegno coevo (mm.470x360 circa) di autore anonimo, del progetto per la costruzione della fortezza militare di Palmanova iniziata nel 1593. Il volume era noto ai maggiori esperti di architettura e urbanistica militare e civile che lo avevano pubblicato prima del furto corredato da riproduzioni fotografiche, che hanno reso possibile il successivo riconoscimento e i relativi riscontri, risultati incontrovertibili. Il valore dell'opera recuperata e restituita al patrimonio culturale nazionale è pertanto da considerarsi inestimabile.