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Migranti: Tribunale ministri, 'naufraghi su Open Arms stremati, angosciati da ritorno in Libia'

AdnKronos
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Palermo, 4 feb. (Adnkronos) - I migranti che lo scorso agosto si trovavano a bordo della nave spagnola 'Open Arms', davanti alle coste di Lampedusa, in attesa di un ordine di sbarco da parte delle autorità italiane, versavano in una "situazione di grande disagio, fisico e psichico, di profonda prostrazione psicologica e di altissima tensione emozionale che avrebbe potuto provocare reazioni difficilmente controllabili, delle quali, peraltro, i diversi tentativi di raggiungere a nuoto l'isola costituivano solo un preludio". E' quanto scrivono le tre giudici del Tribunale dei ministri di Palermo nella richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini e per il capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi, accusati di sequestro di persona e omissioni di atti di ufficio. "Il grado di esasperazione in cui versavano i migranti, già stremati dalle durissime prove fisiche e psichiche subite prima del soccorso operato dalla Open Arms e angosciati dal terrore di venire respinti e riportati in Libia, rende intuitivo come non tanto il prolungamento anche di un solo giorno di navigazione (con il conseguente protrarsi della situazione di grave disagio nella quale pure tali migranti avevano sino a quel momento viaggiato), quanto il fatto stesso di allontanarsi dalle coste italiane, ormai tanto vicine da poter essere raggiunte a nuoto, si sarebbe rivelato del tutto insostenibile ed incomprensibile", dicono le giudici riportando anche l'esito delle consulenze.

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