Mafia: boss Graviano, 'non parlo di intercettazioni finché non le ascolterò'
Reggio Calabria, 7 feb. (Adnkronos) - Il boss mafioso Giuseppe Graviano continua il suo silenzio sulle intercettazioni registrate nel 2016 nel carcere di Terni con il codetenuto Umberto Adinolfi "almeno fino a quando non avrò un computer con il quale poterle ascoltare" in carcere. Nuova scena muta, sul contenuto delle intercettazioni di 4 anni fa, del capomafia di Brancaccio all'udienza sulla 'ndrangheta stragista nel processo che si celebra a Reggio Calabria. Il boss, collegato in videoconferenza, chiede di potere ascoltare le intercettazioni con Adinolfi. Si tratta di 32 conversazioni tra il boss Giuseppe Graviano e Umberto Adinolfi in cui Graviano parla, tra le altre cose, anche di Silvio Berlusconi. "Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi...", dice Graviano nell'intercettazione registrata dalla Dia. E ancora: "Gli faccio fare la mala vecchiaia... 30 anni fa mi sono seduto con te...". Ma pur essendo disposto a chiarire di cosa parlava nelle intercettazioni, Graviano le vuole prima ascoltare. Da mesi. Già la volta scorsa il Pm Giuseppe Lombardo aveva chiesto al carcere di Terni di occuparsi del computer. Ma ad arrivare sarebbe stato solo un vecchio lettore cd.