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Giustizia: Quando Davigo attaccava la Procure di Brescia, 'quei pm approssimativi...'

AdnKronos
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Palermo, 11 feb. (Adnkronos) - ​Nel periodo dell'inchiesta Mani Pulite l'allora pm Piercamillo Davigo riteneva la Procura di Brescia, che si occupava per competenza territoriale dei procedimenti a carico dei magistrati, "approssimativa" e persino "divertente". E' quanto emerge da un verbale del 20 settembre 2012 dello stesso Davigo che adesso la difesa di Mario Mori chiede di acquisire nel processo d'appello per la trattativa tra Stato e mafia in corso a Palermo. Davigo, parlando del periodo trascorso alla Procura di Milano, nel periodo di Mani Pulite, dice: "Si viene accusati di tutto e del contrario di tutto, ma frequentemente ero sottoposto con i miei colleghi a procedimento penale innanzi all'Autorità giudiziaria di Brescia per reati che andavano dall'abuso di ufficio all'attentato ad organi costituzionali. Sono riuscito a non perdere il buon umore anche perché trovavo assolutamente divertenti e attività della Procura di Brescia anche per, se mi è consentito dirlo, per l'approsimazione giuridica con cui venivano condotte". E spiega "un caso per tutti": "Essendo stato sottoposto per due anni a procedimento penale per attentato agli organi costituzionali, a termini scaduti credo o comunque in scadenza, hanno sentito l'ex ministro Maroni che gli ha spiegato che il primo governo Berlusconi non è caduto per il processo ma perché la Lega aveva ritirato l'appoggio. Allora hanno chiesto l'archiviazione dicendo che siccome il governo Berlusconi non era caduto per il processo non c'era l'attentato agli organi costituzionali, mostrando di non sapere che in un delitto di attentato è irrilevante che si verifichi l'evento e che comunque secondo loro, devo ritenere se invece fosse caduto per il processo, ci sarebbe stato, non ponendosi il problema della doverosità degli atti, quindi una cosa davvero curiosa".​

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