Mafia: boss Graviano accusa ancora Berlusconi 'Non ha rispettato patti con noi'/Adnkronos
Reggio Calabria, 14 feb. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) -Dice e non dice, glissa sulle domande, poi lancia segnali, ancora. Sostiene di avere della "documentazione sulle tante malefatte ancora nascoste" sulla strage di Via D'Amelio, ma ribadisce con forza di "non volere mandare dei messaggi". E parla, per la prima volta, anche di Marcello Dell'Utri, sottolineando che l'ex senatore di Forza Italia "è stato tradito" dall'amico storico "Silvio Berlusconi". E' ancora una volta un fiume in piena, il boss mafioso Giuseppe Graviano, capomafia di Brancaccio, condannato all'ergastolo per le stragi, che oggi ha proseguito, in videoconferenza, la sua deposizione al processo sulla 'ndrangheta stragista davanti alla Corte d'assise di Reggio Calabria. Dice si essere la vittima di un preciso disegno politico perché "sono l'unico a essere rimasto in carcere, condannato all'ergastolo, perché sono l'unico che è a conoscenza di certe situazioni...". Poi specifica che si riferisce a "una grossa somma che negli anni Sessanta" sarebbe stata consegnata dal nonno materno al gruppo imprenditoriale che faceva capo a Silvio Berlusconi. E definisce l'ex premier un "traditore" perché non avrebbe "mantenuto i patti con il nonno".