Coronavirus: Fim Cisl, in Lombardia quasi 6mila metalmeccanici fermi
Milano, 26 feb. (Adnkronos) - Sono quasi 6mila i lavoratori metalmeccanici lombardi coinvolti da fermi della produzione e riduzione d'orario a causa dell'emergenza coronavirus. La maggior parte sono dipendenti di imprese della zona rossa del contagio, ma sono "fortemente interessante" anche le aziende industriali di Bergamo, Milano e Cremona. E' quanto emerge dai dati di Fim Cisl Lombardia. “Siamo molto preoccupati. Per fare un bilancio attendibile degli effetti sull'occupazione dell'industria manifatturiera lombarda dobbiamo attendere almeno un paio di mesi, ma i primi segnali sono allarmanti. Sicuramente la catena globale del valore, in cui le imprese italiane, e lombarde in particolare, sono ben inserite, subirà dei contraccolpi pesanti che avranno forti ripercussioni sulla tenuta delle nostre imprese", afferma Andrea Donegà, segretario generale della Fim Lombardia, il sindacato dei metalmeccanici Cisl, che oggi ha pubblicato il suo 48esimo Rapporto semestrale sulla crisi nel settore, relativo al secondo semestre 2019. "La Germania è legata all'economia cinese che, essendo in rallentamento, determinerà una frenata anche del Pil tedesco e, quindi, di conseguenza le imprese italiane, che esportano a Berlino componentistica, semilavorati e macchine utensili, rischieranno un nuovo contraccolpo. Inoltre, il blocco della provincia di Hubei, hub della componentistica mondiale, sta frenando la catena globale delle forniture, lasciando le industrie mondiali al palo e causando problemi anche al settore dell'Ict. Infine -conclude- il fermo delle imprese cinesi si sta traducendo nel blocco delle attività cosiddette back end, ovvero le fasi finali della catena globale del lavoro dove si scaricano le produzioni occidentali per le fasi di assemblaggio. A ciò vanno aggiunti i ritardi e le difficoltà della logistica”.