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Pistoia: 'intrighi e misteri' alla Biblioteca Forteguerriana (2)

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(Adnkronos) - Ippolito Desideri (Pistoia 1684 - Roma 1733), gesuita pistoiese, è autore di un lunghissimo ed incredibile viaggio missionario attraverso il Mediterraneo, gli oceani Atlantico e Indiano e poi via terra per l'India, il Kashmir, superando le terribili giogaie fra Himalaya e Karakorum e lungo le infinite desolate solitudini dell'altopiano tibetano fino alla allora mitica Lhasa. Un viaggio in gran parte in terre mai percorse da altri europei. Fu anche capace di comprendere con secoli di anticipo le sottigliezze e profondità della concezione filosofica buddhista e di descriverle in maniera magistrale nei suoi scritti. Perché non furono divulgati all'epoca? E nemmeno dopo il ritrovamento a Pistoia del prezioso e voluminoso manoscritto, nonostante l'evento fosse salutato con grande rilievo perfino dal "Times" di Londra? Sono l'oggetto degli intrighi internazionali trattati nell'incontro di martedì 11 febbraio. La dimensione internazionale è accentuata nel terzo incontro (18 febbraio) da una eccezionale e davvero misteriosa figura di viaggiatore spia, l'olandese Samuel van de Putte (Olanda 1690 - Giava 1745), laureato in medicina in Italia, maestro delle lingue, mago dei travestimenti, capace, per mezzo di questi, di raggiungere qualsiasi luogo fino a Pechino, città allora interdetta agli europei; risultato ottenuto anche per merito delle sue doti umane che lo facevano molto apprezzare dai lama tibetani. Perché incontrò Desideri in India? Perché copiò molte pagine del libro del gesuita? (E perché Desideri che privatamente afferma di aver avuto con lui grande familiarità non ne fa alcun cenno nel suo libro?). Gli interrogativi potrebbero proseguire fino al perché della richiesta dell'olandese, sul letto di morte, di bruciare tutti gli appunti.

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