Sanita': Mugnai (Fi), in Toscana allo sbaraglio
Firenze, 5 feb. - (Adnkronos) - "Basta con una sanità allo sbaraglio, siamo pronti a ricorrere al Collegio di garanzia statutaria per ottenere il rispetto delle prerogative istituzionali del Consiglio regionale, sia legislative che di valutazione e di indirizzo". L'invettiva giunge dal vicepresidente della Commissione regionale Sanità dell'Assemblea toscana, Stefano Mugnai (Forza Italia). Mugnai ha ancora "di traverso" l'uscita con cui ieri il governatore Enrico Rossi annunciava una correzione normativa che permettesse di rendere inutile l'emendamento Mugnai-Chincarini alla finanziaria approvato il 18 dicembre scorso dal Consiglio regionale e che ha reso legge il termine del 31 marzo 2014 per la chiusura delle Società della Salute, "ma stamani la sensazione di un sistema prossimo all'implosione si arricchisce di nuovi elementi". "Ormai siamo in presenza di uno scontro istituzionale tra Consiglio e Giunta sull'ipotesi, da Forza Italia sempre definita impraticabile, di modificare la vecchia 'bozza Scaramuccia' di Piano sanitario con un maxiemendamento così da avere, detto fatto, un piano sanitario, evitando concertazione e normale iter in commissione sul nuovo testo. Inoltre domani - ricorda Mugnai - in Commissione è molto probabile che salti l'esame del regolamento siglato dalla Regione col volontariato il 23 dicembre scorso e annunciato con squilli di tromba. Infine nuova riunione stamani sull'annunciato, poi sospeso e quindi nuovamente annunciato spostamento della centrale 118, di Prato dalla quale emergerebbe che il trasloco avrà natura provvisoria, cioè ora la centrale di Prato si sposta a Firenze, ma domani, chissà, potrebbe finire a Pistoia. Una situazione a dir poco caotica". "Una Caporetto", la definisce senza mezzi termini Mugnai. "Rossi pare entrato anzitempo in campagna elettorale: non si cura di sconfessare i suoi assessori, annunciando la decisione di acquistare Villa Ragionieri dopo che la proprietà è passata a Unipol, fa finta di ignorare le espressioni del Consiglio regionale sulle Società della Salute, si aggrappa a tatticismi deliberativi per evitare un serio esame del Consiglio sul Piano sanitario, ma alla fine non porta a casa nulla. Nulla di nulla". (segue)