Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - Era Vittorio Di Gangi il capo indiscusso dell'organizzazione di usurai scoperta e smantellata nel corso dell'operazione della Squadra Mobile di Roma. "Il modo di agire di Di Gangi era quello di chi si sente padrone dei territori sottoposti al suo controllo", ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Roma Renato Cortese. Egemonia conquistata, in particolare nelle zone Appia e Tuscolana, con metodi violenti. A lui si rivolgevano non solo per prestiti di soldi ma anche per risoluzione di conflitti nei quartieri Sud e Sud Est di Roma. Vittorio Di Gangi controllava tutte le attività e i movimenti di denaro pur non comparendo mai in prima persona. Dopo anni, come hanno spiegato gli investigatori, aveva raggiunto un tale grado di autorevolezza nel mondo criminale romano che soltanto il pronunciare il suo nome incuteva terrore nei cittadini. A gestire i suoi traffici in prima persona era la figlia Romina. Era lei che coordinava e dirigeva le operazioni finanziarie realizzate dagli altri appartenenti all'organizzazione.