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Mostre: a Milano la seconda tappa de '1924-2014. La Rai racconta l'Italia'

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Milano, 28 apr. (Adnkronos) - Dopo il successo registrato a Roma al Complesso del Vittoriano, debutta a Milano '1924-2014. La Rai racconta l'Italia'. Nella curva A della Triennale, da domani fino al 15 giugno, la rassegna celebrerà una delle più importanti istituzioni cultutali del paese attravreso i sessant'anni della sua televisione e i novanta della sua radio. E lo farà con tre sezioni, delle nove in cui è suddivisa la mostra, strettamente milanesi: la prima è quella dedicata alla 'Domenica sportiva', la trasmissione nata presso la sede di Milano, agli albori della televisione italiana, nell'ottobre del 1953 con le immagini della partita di calcio Inter-Fiorentina, della Tre Valli Varesine ciclistica e del campionato italiano della 50 chilometri di marcia, l'unica trasmissione tra le più antiche del mondo televisivo ad essere ancora in onda. Una seconda sezione- novità è quella dedicata allo studio di fonologia musicale di Milano, progettato dal fisico Alfredo Lietti, nato ufficialmente nel giugno del 1955 ad opera dei musicisti Luciano Berio e Bruno Maderna. E poi i costumi, quasi tutti 'milanesi', scelti tra i centinaia di abiti del'archivio lombardo. "La storia della Rai è anche la cronaca della storia del paese" dice Costanza Esclapon, direttore comunicazione e relazioni esterne della Rai e curatrice della mostra, oggi a Milano per presentare la rassegna. "E' nata così l'idea -aggiunge- di fare un racconto con una mostra attraverso immagini e suoni, volti e parole potenti, che potessero dialogare con il pubblico e con i suoi ricordi, per raccontare una storia bellissima e piena di fascino. Il nostro desiderio è che il visitatore passeggiando tra le sezioni della mostra possa sentirsi dentro la storia, rivedersi e scoprirsi partecipe di una storia copllettiva attraverso e con il proprio bagaglio di ricordi e di emozioni ma con uno sguardo al futuro". "La tv e la radio sono stati i più potenti strumnenti di comunicazione in tutto il mondo e nel nostro paese", ha affermato il 'padrone di casa', Claudio De Albertis, presidente della Triennale. Ancora oggi, ha aggiunto "nonostante l'avvento di altri media, la tv e la radio mantengono un ruolo di assoluto rilievo e ancora a lungo insostituibili. La Rai ha avuto un ruolo poderoso nella crescita civile dell'Italia, contribuendo alla diffusione dell'informazione, alla creazione di una coscienza civile, a volte sostituendo e integrando le attività formative che lo Stato faticava ad assicurare". (segue)

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