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Beni culturali: Acidini, con Franceschini non ho parlato

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Firenze, 23 set. - (Adnkronos) - "La mia richiesta di uscire dal servizio non significa affatto che non condivida la riforma. Quindi diffido dal far circolare interpretazioni improprie di questo mio gesto. Non c'è nessuna polemica e nessuna sfiducia nei confronti della riforma, ma la ragionevole proiezione degli effetti della riforma, la quale, se ci limitiamo al quadro fiorentino, poichè non sono interessata ad acquisire altre opportunità in altre città d'Italia, vede letteralmente scomparire la struttura, da me adesso guidata, del polo museale". Lo ha detto Cristina Acidini, dimissionaria soprintendente fiorentina, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa sul restauro dell'"Adorazione dei Magi" di Leonardo da Vinci. Ai cronisti chi le hanno chiesto se delle dimissioni avesse parlato con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, Acidini ha risposto di "no". Con la riforma recentemente approvata, "da quella che oggi è una competenza unificata, 24 musei in gestione diretta e la tutela territoriale del patrimonio della città di Firenze, si passerà ad una gestione - ha spiegato Acidini - che vede presenti non meno di cinque soggetti: Uffizi, Accademia, Bargello, Polo regionale, tutela territoriale. Non era mia intenzione candidarmi per un quinto delle responsabilità che, adesso ricopro interamente". E sempre con la riforma, ha aggiunto Acidini, "si conclude l'epoca dell'unitarietà delle gallerie fiorentine e della tutela, che ha visto protagonisti Giovanni Poggi, Ugo Procacci, Luciano Berti, Antonio Paolucci e, a conclusione di questo ciclo, me stessa".

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