Libri: 'E' la stampa, bellezze!', diciassette croniste precarie si raccontano (2)
(AdnKronos) - A scrivere la prefazione è lo scrittore e giornalista Roberto Alajmo, fino a pochi giorni fa direttore artistico del Teatro Biondo di Palermo. Che ricorda: "Nel mondo dell'editoria non è che manchi il lavoro. Lavoro ce n'è tantissimo. Quelli che mancano sono i compensi. Esistono molte occasioni per leggere e scrivere gratis". E ricorda che "nemmeno le autrici del libro sono state pagate. Un vero paradosso, se si considera che questo libro parla dello sfruttamento del lavoro intellettuale. Femminile per la precisione". "Se è vero che oggi fare il giornalista - dice ancora Alajmo, tornata da ieri a fare il giornalista in Rai - somiglia parecchio a una forma di volontariato involontario, nel caso del giornalismo declinato al femminile siamo in un ambito ancora più avvilente". Mentre la postfazione è del giornalista, oggi in pensione, Totò Rizzo. "...Discriminate ancora oggi, dunque, e non sono i diademi regali o i cadaveri coperti da un lenzuolo a fare la differenza: come un tempo, le free della comunicazione hanno con il mestiere una frequentazione quotidiana meno facile rispetto ai colleghi maschi", scrive Rizzo. "Anche se passione e spinta sono rimaste le stesse. Anzi, si sono rinvigorite proprio di fronte alla necessità del fare quadrare tariffe vergognose e dignità di sé e del proprio lavoro". Le giornaliste autrici del libro hanno deciso di destinare i compensi derivanti dalla vendita del libro all'Airc, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro.