Dal Festival della Mente "un messaggio di speranza ai giovani"
Cultura
Roma, 28 lug. (AdnKronos) - (di Mattia Repetto) - "L'Italia, e non certo da oggi, è uno degli ultimi Paesi europei per investimenti in cultura e scuola ma il festival vuole trasmettere un messaggio di speranza". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos, Benedetta Marietti, direttrice del Festival della Mente, l'evento annuale dedicato alla creatività e alla nascita delle idee che si svolgerà a Sarzana dal 30 agosto al 1 settembre. E infatti, aggiunge, nel piccolo centro dello spezzino saranno presenti anche 500 volontari, studenti delle scuole superiori del territorio che, continua Marietti, "portano il loro contributo all'organizzazione di un evento culturale ricevendo in cambio impulsi, sollecitazioni, spunti di riflessione importanti per il loro futuro". Secondo Marietti, infatti, "un festival culturale può e deve fornire stimoli e idee nuove per farci guardare al futuro con ottimismo e capacità di reazione. Rivolgendosi anche e soprattutto alle nuove generazioni, che rappresentano il nostro futuro". Per questo motivo, spiega ancora, "è presente all'interno del programma una sezione dedicata ai bambini e ai ragazzi, un vero e proprio festival nel festival" con circa venti incontri, workshop e spettacoli, sempre mossi dal tema del futuro. "Affrontano in modo ludico e appassionante quelle che saranno le sfide che ci attendono nei prossimi anni: l'ambiente, la robotica, le fake news, il coding, l'ecologia". Mentre il presente, dice poi la direttrice del festival, ci vede "vittime di paure e timori, perché le incognite e le incertezze del nostro tempo, dovute in parte alla globalizzazione, pesano su una società sempre più liquida". Ma, continua, "credo anche che dobbiamo reagire e prendere in mano il nostro futuro" e, citando Massimiliano Valerii, direttore del Censis che interverrà al festival, Marietti spiega: "Ci dice che è necessario guardare con fiducia al futuro, proprio perché il desiderio e la speranza sono il fondamento ontologico dell'esistenza. Dobbiamo tenerlo sempre a mente. E secondo l'epistemologa Luigina Mortari - continua la direttrice - bisogna aver cura di sé stessi per aver cura così anche degli altri e del mondo". In questa edizione del Festival verrà dato spazio anche alle tematiche ambientali, oggi sempre più al centro dei dibattiti e delle scelte dei governi di tutto il mondo. Per l'occasione, parteciperà all'evento di Sarzana Antonello Provenzale, direttore dell'istituto di geoscienze e georisorse del Cnr e uno dei massimi esperti mondiali di climate change. "Verrà al festival a parlarci non solo di come sta cambiando il clima della terra - anticipa Marietti - ma anche di quanto sia fondamentale partire da noi stessi, mettendo in atto piccoli grandi gesti quotidiani, per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente". Di ambiente si parlerà al festival anche con Marco Ortenzi e Marco Parolini, aggiunge la direttrice, due ricercatori rispettivamente in Chimica industriale e Biologia animale dell'Università degli Studi di Milano, "che affronteranno in modo scientifico e senza retorica il tema della plastica e della bioplastica; con Monika Kristensen, una delle più note esploratrici polari nordeuropee, che indicherà gli obiettivi e le sfide che attendono gli esploratori del futuro; e con il filosofo e biologo Telmo Pievani che proverà a immaginare come sarebbe la Terra senza la pervasiva presenza dell'uomo". Anche per quest'anno, la direttrice Marietti si aspetta "una grande partecipazione di persone. Nel giro di pochi giorni dall'inizio della vendita dei biglietti sono andati già esauriti alcuni incontri, altri si stanno riempiendo molto velocemente. E' la dimostrazione di come in Italia ci sia bisogno e richiesta di cultura: il pubblico - spiega - chiede di approfondire tematiche importanti in ambito scientifico e umanistico lasciandosi guidare da esperti del settore, e vuole condividere l'emozione della conoscenza. Mi sembra un traguardo importante. Ogni edizione del festival - prosegue - ha poi l'ambizione di lasciare e trasmettere al pubblico importanti stimoli culturali che possono esserci utili per continuare a desiderare e sognare. In particolare, lo scopo di questa XVI edizione del festival è di trasformare tutti noi in inventori, creatori del nostro futuro". E a proposito di partecipazione, Marietti conclude con un pensiero alla comunità di Sarzana, definita "parte integrante del festival". Tutti i cittadini, dice infatti, "sono coinvolti in modo diretto e indiretto. Dagli studenti volontari agli albergatori e ristoratori locali, dal pubblico sarzanese che assiste sempre numeroso agli incontri alle aziende del territorio che lavorano per il festival, dai librai sarzanesi agli artisti locali che sono i protagonisti di parallelaMente, una sorta di festival off, la comunità di Sarzana si stringe ogni anno intorno al festival con entusiasmo. Il Festival della Mente diventa così il festival di un'intera città".