Quadri e sculture pesano sul Pil poco meno dell'agricoltura. Franceschini: "Investiamo!"
Roma, 7 ott. (AdnKronos) - Quadri e sculture tallonano i prodotti, compresi quelli d'eccellenza che qualificano il made in Italy, dell'agricoltura italiana: i primi valgono un fatturato annuo di 27 miliardi di euro, pari all'1,6% del Pil, secondo un'indagine sui soli musei statali italiani di Boston Consultimg Group, a poca distanza quindi, come ha sottolineato nell'occasione dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, dal 2,1% del Pil in capo all'agricoltura. "Oggi più che mai è fondamentale che alla cultura sia data una grandissima attenzione - ha commentat Franceschini - sia perché è un veicolo per nutrire lo spirito e le menti delle persone sia perché è una grande opportunità di crescita economica. Questo studio lo dimostra. Il governo rafforzerà gli investimenti in cultura sia per il dovere costituzionale di tutelare il patrimonio culturale sia per supportare le imprese dei beni culturali che operano nel nostro paese, ma anche per tutti coloro che lavorano quotidianamente nei musei, nei parchi archeologici, nelle biblioteche, negli archivi e nelle strutture periferiche del Ministero". In questa logica, e tenendo conto che "il patrimonio museale italiano è un patrimonio diffuso" come testimoniano i circa 5.000 musei presenti in Italia, dei quali circa 350 statali, Franceschini ha ribadito la volontà di tutelare e promuovere le realtà "erroneamente definite 'minori'", nel caso dei musei statali ad esempio ipotizzando il trasferimento di opere non esposte regolarmente e di particolare rilevanza per il territorio, da un museo statale ad un altro dove possano essere valorizzate. Franceschi ha poi seccamente escluso qualsiasi ipotesi di accorpamento di realtà museali minori". I numeri, riferiti al 2018, al centro dello studio di Bcg sono dunque i 27 miliardi di euro generati dal sistema museale statale, pari all'1,6% del Pil e forte di 117mila occupati. Boston Consulting Group ha condotto la sua analisi sui 358 musei statali italiani, 32 autonomi e 326 afferenti ai poli museali regionali, adottando un approccio integrato che ha preso in considerazione quattro ambiti: economico, sociale, culturale e ambientale. Sono 53 milioni le persone che hanno visitato i musei italiani nel 2018 generando proventi da visitatore per circa 280 milioni di euro. I turisti culturali, cioè coloro che si sono spostati appositamente per visitare uno dei musei statali, sono stati 24 milioni. Sul fronte del lavoro, gli occupati sono di poco inferiori ai 120mila tra diretti e indiretti, pari al 7% delle posizioni lavorative nel settore del turismo e dei servizi ricettivi. Per Bcg il potenziale ancora inespresso è notevole e vede una traiettoria che potrebbe incrementare l'impatto sul Pil, nell'arco dei prossimi 7 anni, fino ad arrivare a circa 40 miliardi di euro. I ricavi da visitatori potrebbero raggiungere il miliardo di euro e i posti di lavoro crescere fino alle 200mila unità.