Donazzan, in Veneto segnali di ripresa grazie a 'Garanzia giovani'
Venezia, 25 gen. (Labitalia) - "Garanzia Giovani si sta dimostrando in Veneto una politica del lavoro stabile, in grado di coinvolgere la platea di ragazzi che ancora non studiano e non lavorano e di garantire loro opportunità concrete di lavoro. I numeri ci dicono infatti che le imprese venete stanno cogliendo i segnali di ripresa". È quanto afferma l'assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, commentando il report di Monitoraggio mensile di gennaio a cura di Regione del Veneto e Veneto Lavoro. Secondo il report, i numeri di Garanzia Giovani in Veneto più significativi sono i seguenti: circa 1.500 iscritti e quasi un migliaio di patti di servizio in più rispetto a novembre 2015, per un totale di oltre 61.500 adesioni e 36mila giovani presi in carico. I dati aggiornati a tutto il 2015 confermano la crescita del Programma, nonostante la contrazione registrata nel mese di dicembre e dovuta probabilmente all'ingresso nel mondo del lavoro di un consistente numero di potenziali destinatari, visto il notevole aumento dei contratti a tempo indeterminato registrato dall'ultimo approfondimento dell'Osservatorio Ricerca di Veneto Lavoro sul mercato del lavoro regionale. Proprio il tempo indeterminato è diventato il contratto di lavoro maggiormente applicato tra gli iscritti a Garanzia Giovani: sui 18.485 che al 31 dicembre 2015 risultano occupati, 4.300 sono a tempo indeterminato, ovvero il 23% del totale e circa 1.000 in più rispetto a quanto osservato a fine novembre. Tale aumento ha influito, in particolare, sul tempo determinato (ora al 21%) e sui tirocini (20%), una delle misure previste dal Programma. Riguardo alle altre tipologie contrattuali, l'apprendistato è al 22% e la somministrazione al 7%, mentre quote marginali sono rappresentate dal lavoro intermittente e dalle collaborazioni coordinate e continuative (1%). "Anche il dato sui tirocini ci conforta - aggiunge Donazzan - essendo una delle misure previste che permette un virtuoso inserimento nel mercato del lavoro; se però il peso dei tirocini diminuisce vuol dire che sono in aumento i rapporti di lavoro attivati "al di fuori" dal Programma e quindi quelli che possono garantire ai giovani un'occupazione di lunga durata". In crescita, infatti, i rapporti di lavoro stabili: un giovane su tre, tra quanti hanno già stipulato il Patto di servizio, risulta occupato da più di 6 mesi. Oltre 9 mila sono i ragazzi con un'attività in corso tra quelle previste dal Programma (principalmente, percorsi di formazione, servizi di orientamento specialistico o di accompagnamento al lavoro e tirocini), mentre diminuisce il numero dei giovani in attesa del patto di servizio, 1.877 su un totale di 38.038 adesioni effettive. "L'obiettivo - sottolinea Donazzan - è offrire ai ragazzi non solo occasioni di lavoro, ma anche di formazione e proseguimento degli studi. A questo proposito, una nuova opportunità è quella offerta dal recente avvio della sperimentazione del "sistema duale" dell'istruzione e formazione professionale che ci vede protagonisti. Attraverso di esso daremo ai giovani la possibilità di riqualificare le proprie competenze e di sperimentare azioni formative di quinto anno per il conseguimento del titolo di specializzazione tecnica superiore".