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Sapelli: "Disoccupazione giovani al 32,8%? Siamo al livello spagnolo"

AdnKronos
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Roma, 1 apr. (Labitalia) - "Disoccupazione giovanile ancora al 32,8%? Siamo al livello spagnolo". Così Giulio Sapelli, economista, professore ordinario all'Università degli studi di Milano, commenta con Adnkronos/Labitalia il dato sulla disoccupazione giovanile a febbraio appena diffuso dall'Istat. Più in generale, spiega Sapelli, "un tasso di disoccupazione che non riesce a scendere sotto il 10%, anzi è risalito al 10,7%, è frutto della deflazione secolare". E sulla mancanza di lavoro, precisa Sapelli, pesa molto "la mancanza di investimenti tanto pubblici quanto privati: l'unico settore che cresce, che resiste, sono le piccole e medie imprese che ancora generano occupazione, ma da sole -avverte Sapelli- non possono creare i grandi numeri". Accanto alla carenza di investimenti, osserva il professore, c'è un altro dato che ha danneggiato la crescita del lavoro: "Le politiche di liberalizzazione in presenza di una situazione di non crescita", afferma. "Il mercato del lavoro è sempre stato regolato -sostiene Sapelli- e noi invece, in Italia, da molti anni a questa parte siamo intervenuti con una deregulation per legge. Una cosa che ha avuto e sta avendo effetti devastanti. Ci sono almeno due generazioni di giuslavoristi che hanno questo fatto sulla coscienza e pensare che noi abbiamo avuto Gino Giugni", sottolinea Sapelli. E anche dalle politiche governative, avverte, "non si vedono segnali di inversione di tendenza". "Tutte le dichiarazioni di esponenti governativi non portano alla crescita e non portano al rafforzamento delle politiche salariali, attraverso le quali è possibile creare lavoro", aggiunge. "Noi, invece, abbiamo creato l'idea -conclude Sapelli- che i sindacati danneggiassero il lavoro. Assurdo".

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