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Il verde (sbagliato) è il colore di Barack Obama

Al presidente americano si addice più il colore dei campi da golf che quello dei posti di lavoro puliti

Giulio Bucchi
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Il “green” è proprio il colore di Obama. Ma gli viene molto meglio nella versione “green” - campi da golf, che non in quella “green jobs” – posti di lavoro puliti. Quante volte ha promesso di dare all'America milioni di posti di lavoro “verdi”, cioè generati dalle aziende delle energie alternative? Centinaia, forse migliaia, e di sicuro più dei posti di lavoro effettivamente creati. E quanti milioni  di dollari (non suoi, dei contribuenti) ha destinato ai cosiddetti stimoli per finanziare le imprese “ambientaliste” e fare quella futuristica rivoluzione tecnologica capace di eliminare il petrolio e il gas naturale in favore del vento e del sole? Qui viene in mente subito la bella somma di 535 milioni dati alla Solyndra, azienda di un suo ricco amico e finanziatore politico, che è fallita dopo un anno e ha lasciato a casa 1000 lavoratori. Ma non è solo deplorevole il fatto che Obama abbia gettato via i soldi delle tasse pensando che il governo sia meglio dei privati a fare l'imprenditore: gli statalisti dirigisti la pensano così, e non si scappa. Ciò che ha aggiunto danno alla beffa è che Obama è anche un fedele della religione del Global Warming, e quindi si oppone, quando può, alle iniziative dei privati che, sviluppando l'energia tradizionale del gas e del greggio, di posti veri, senza colore, ne creerebbero a milioni. E anzi lo stanno già facendo. Il Nord Dakota, dove si sta sviluppando l'industria del petrolio estratta dai depositi sabbiosi di Bakken, si estraggono 440mila barili al giorno e la disoccupazione locale è la più bassa degli Usa, il 3,5% (contro il 9% nazionale). Dal 2003, gli impiegati nel settore petrolio e gas, secondo il ministero del Lavoro, sono aumentati negli Stati Uniti dell'80% a circa 440mila, cioè oltre 200 mila nuovi posti. In Pennsylvania, nella prima metà del 2011, sono state assunte 18mila nuove persone per estrarre petrolio nelle sabbia dell'area Marcellus. Non avesse posto il veto all'accordo con il Canada per costruire i tubi per trasportare il petrolio lungo la linea “Keystone XL”, soltanto per fare l'infrastruttura sarebbero nati da nolrd a sud 20mila nuovi dipendenti veri. Ma lui ha detto no, per “i rischi ambientali”, e così il Canada venderà altrove il greggio che doveva passare per la Keystone XL. L'attrazione fatale di Barack per il verde non dà occupazione agli americani, ma fornisce al presidente tante belle occasioni di fare sport. Ieri c'era un tempo magnifico a Washington, come resistere alla partitella sul “green”?  Per la cronaca, è stata la sua 30esima uscita quest'anno, e l'88esima da quando è alla Casa Bianca. di Glauco Maggi Twitter@glaucomaggi

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